Architettura civica: via Sile 8

UCTAT Newsletter n.68 – GIUGNO 2024

di Angelo Rabuffetti

Lo dico in maniera chiara, sincera e inequivocabile: tra il vecchio Pirellino e il nuovo palazzo uffici tecnici del Comune di Milano di Via Sile 8 io preferisco di gran lunga il Pirellino! Non ho dubbi in proposito!

Dove si nasconde l’Architettura nel palazzo di via Sile? Fatico a trovarla! All’inizio della storia era uno scheletro di calcestruzzo armato fatto di pilastri, travi e solette in stato di completo abbandono. Rischiava la demolizione (mi chiedo ardentemente perché non l’hanno demolito? Sarebbe stato meglio!) ma l’Amministrazione l’ha comprato per 60 milioni di euro e lo ha affidato alle cure degli architetti dello Studio FZ di Milano per la sua rigenerazione, i quali, per essere sinceri, non avevano a disposizione spazi e fantasie progettuali per dare corpo e forma e modificare la struttura esistente.

Per quanto riguarda l’esterno hanno eseguito un buon lavoro di restyling cercando di movimentare dinamicamente la facciata con piccole sporgenze e rientranze rendendola meno anonima e geometricamente diversa dal parallelepipedo originario e inserendo vetrate azzurre continue su fasce marcapiano e pilastri in calcestruzzo di bianco colore. Inoltre si erge all’interno di un isolato storico e questo ne limita l’impatto visivo negativo e contrastante.

Ma è all’interno, nel cortile, che trovo difficile scorgere l’architettura. Scopro una replica incompleta e malriuscita di casa a ringhiera tipica della città di Milano. Incompleta perché non è accessibile e non si provano quelle sensazioni e emozioni di “comunità” e “aiuto reciproco” che invece si trovano in una casa di ringhiera tipica di altri tempi abitata da famiglie e bambini che approfittavano dello spazio pubblico/privato del ballatoio per relazionarsi, lavorare, chiacchierare, giocare e aiutarsi reciprocamente. Malriuscita perché è anonima, sterile, spoglia, priva di qualsiasi emozione positiva che l’architettura dovrebbe darmi. Oltretutto manca in assoluto di verde fruibile. Neanche un fiore reciso in un vaso con un po’ di acqua!

Un cortile freddo, gelido, squallido, anonimo. Ma vado oltre: minaccioso, incombente, pauroso, agghiacciante. Non per niente è stato definito da molti un carcere e realmente ne ha tutto l’aspetto e la somiglianza! I carcerati almeno potevano usufruire di un’ora d’aria. Qui è severamente vietato utilizzare i ballatoi interni. Solo il personale addetto alla manutenzione e riparazione ne può usufruire per il tempo necessario al loro lavoro.

L’idea di base è stata quella del decentramento. Sono state previste, infatti tre sedi decentrate degli uffici tecnici comunali. Una è appunto Via Sile 8 e le altre sono Via Durando 38/A e Via Principe Eugenio. Ottima idea, non c’è che dire. La stazione metropolitana di Corvetto M3 dista circa trecento metri e questo la rende più che accessibile alla cittadinanza.

Ma è dal punto di vista dell’Architettura (con la A maiuscola come quella installata all’ingresso della facoltà al Politecnico di Milano in Via Ampere) che l’edificio non rende! Decisamente brutto l’interno con tutti gli attributi sopra menzionati e senza lode e senza infamia l’esterno.

Troppo squadrato e spigoloso. Poche le soluzioni che lo rendano gradevole, è ripetitivo e monotono con solo due colori, il bianco e l’azzurro delle vetrate, non è vivo e affascinante. 70 per 70 metri di facciate dure.

Così scrive Alessandro Benetti sulla rivista DOMUS del novembre 2022: “Non si griderà al capolavoro, non si scomoderanno riferimenti gloriosi dai libri di storia e dalle news, ma l’edificio di via Sile è un’architettura contemporanea più che dignitosa, a tratti anche potente. Dall’esterno è un volume compatto, imponente nel suo contesto di altezze ridotte, un poco minaccioso malgrado le sue facciate interamente vetrate. Non è stato immediatamente amato dai suoi utilizzatori e dall’opinione pubblica – ma questo capita anche ai capolavori – e come riporta ironicamente Renato Ferrari di Studio FZ “è stato definito fortino, castello, prigione, e chi più ne ha più ne metta”.

E’ un monolite di 70×70 m di pianta per 8 piani di altezza da scalare che emerge dal sottosuolo a seguito di una spinta sismica e magmatica dal basso verso l’alto.

Lo “slancio” e l’autorevolezza che possiede il Pirellino non è assolutamente paragonabile alla staticità del palazzo di Via Sile 8. L’inserimento nel contesto urbano per il Pirellino è armonico; mentre per Via Sile 8 è palesemente contrastante. L’architettura di facciata è dinamica, mossa, viva, apprezzabile e slanciata verso l’alto a seguito dei pilastri posti in netta evidenza per il Pirellino mentre è statica, piatta, implosa su se stessa per Via Sile 8.

Mi viene spontaneo fare il paragone tra i due palazzi anche se mi rendo conto che è inconsistente e fatuo insistere troppo, ma traggo queste affermazioni dal giudizio diretto dei dipendenti comunali e dai frequentatori abituali che hanno “abitato” entrambi i palazzi. Comunque la vediate: non c’è paragone!

Il decentramento è giusto e va dato corso al suo sviluppo integrale in una città che è sempre più una metropoli europea e il Pirellino avrà un nuovo futuro diverso dal precedente.

Il Pirellino è alto (attualmente!) 90 metri e 25 piani. Progettato degli architetti Renato Bazzoni, Luigi Fratino, Vittorio Gandolfi, Aldo Putelli. Costruito nel 1966  e da allora è stata la sede degli Uffici tecnici del Comune di Milano.

Nel 2019 COIMA si è  aggiudicata la proprietà al prezzo di 193 milioni di cui 175 per lo stabile e 18 per i diritti di superficie sul parcheggio sotterraneo.

Nel 2021 COIMA presenta il progetto a firma Stefano Boeri (Stefano Boeri Architetti) e Elizabeth Diller (Diller Scofidio + Renfro). Aumenta l’altezza e la volumetria e cambia la destinazione d’uso: residenza, terziario, una serra, spazi per attività culturali e per il tempo libero, parzialmente aperto al pubblico. L’edificio è attualmente cantierizzato ma in attesa di decisioni politiche a seguito di contrasti interpretativi tra Leggi regionali e PGT.

Una cosa positiva, comunque, il palazzo di Via Sile 8 l’ha realizzata: la possibilità per i dipendenti comunali di usufruire della pista di running installata in copertura!

“Non è nella natura umana avanzare sempre. Essa ha i suoi andare e venire” (tratto da Blaise Pascal “Pensieri”).

Il Pirellino.
Cortile interno di Via Sile 8.
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