Bellezza e identità nella città

UCTAT Newsletter n.74 – gennaio 2025

di Carlo Lolla

Bellezza e identità nella città sono indirizzi primari da perseguire come un decalogo per tutti i progettisti urbanisti e architetti.

Prospettive per Milano: la città è un organismo complesso, un equilibrio dinamico tra funzione, estetica e identità collettiva. L’urbanistica, l’architettura e il paesaggio non sono solo strumenti tecnici, ma narrazioni che incidono sulla qualità della vita. Analizziamo alcune questioni critiche per la Milano contemporanea, proponendo visioni e soluzioni innovative ispirate a modelli virtuosi internazionali.

1. Cartelloni Pubblicitari e Permeabilità Urbana I ponti ferroviari con cartelloni pubblicitari interrompono la continuità visiva e funzionale tra le aree urbane. Un’alternativa potrebbe essere la trasformazione di queste superfici in installazioni artistiche o giardini verticali, come sperimentato a Parigi con le sue “murs végétalisés”.

2. Frontespizi e Pareti Nude Le superfici cieche degli edifici rappresentano un’opportunità per raccontare la città. A Genova, affreschi trompe-l’œil restituiscono un’identità storica, mentre a Los Angeles i murales celebrano la cultura locale. Un approccio simile potrebbe essere adottato a Milano, con interventi artistici e culturali che valorizzino il contesto locale.

3. Piazze e Spazi Collettivi Le piazze milanesi, spesso privatizzate o ridotte a giardini condominiali, perdono la loro funzione pubblica. Ispirandosi alle piazze spagnole come Plaça de Catalunya a Barcellona, occorrerebbe ripensare questi spazi come luoghi di incontro inclusivi, favorendo il verde pubblico e le attività comunitarie.

4. Verde Urbano e Superficie Permeabile L’incremento della superficie coperta dal 40% al 60%, con una riduzione del verde filtrante al 10%, compromette la resilienza ambientale. Strategie come quelle di Singapore, con il concetto di “Città Giardino”, mostrano come aumentare la vegetazione integrandola nelle strutture architettoniche, rendendo il verde una componente strutturale e non accessoria.

5. Morfologia Urbana e Tutela del Territorio Le deroghe eccessive in materia di verde e parcheggi mettono a rischio la coerenza morfologica del tessuto urbano. Un principio guida dovrebbe essere la salvaguardia delle preesistenze storiche e naturali, attraverso regolamenti rigidi e modelli come quelli scandinavi, dove l’espansione urbana rispetta criteri ecologici e paesaggistici.

6. Aree Dismesse e Rigenerazione Creativa Le aree dismesse rappresentano un’opportunità per la città, non un vuoto. Progetti come il Parco Dora a Torino o il Tempelhof Park a Berlino dimostrano come trasformare spazi industriali in parchi multifunzionali e centri culturali, preservando la memoria storica dei luoghi.

7. Contestualizzazione e Narrazione del Progetto La nuova Commissione Paesistica, evitando il confronto diretto con i professionisti, rischia di isolare il progetto architettonico dalla sua storia. Un approccio innovativo potrebbe essere la richiesta di una relazione narrativa, come un “diario del progetto”, che spieghi le scelte attraverso il contesto storico e morfologico, facilitando il dialogo con la cittadinanza.

8. Parcheggi e Uso Razionale dello Spazio I parcheggi, nati per ridurre il traffico, spesso falliscono perché i proprietari non utilizzano i box privati. Servirebbe una regolamentazione più stringente, con incentivi all’uso effettivo dei box e penalità per chi lascia le auto in strada senza necessità.

9. Padelle Televisive e Segnaletica L’invasività degli impianti televisivi e della segnaletica disordinata deturpa l’estetica urbana. In città come Tokyo, l’uso della segnaletica digitale ha creato soluzioni integrate e armoniche. Anche a Milano, una regolamentazione estetica potrebbe migliorare il paesaggio visivo.

Dunque Milano può ridefinire il proprio futuro urbano seguendo modelli di eccellenza internazionale. L’innovazione non è solo tecnica, ma una ricerca di equilibrio tra funzione, bellezza e benessere collettivo. L’urbanistica del domani dovrà essere non solo efficiente, ma anche poetica e responsabile, raccontando la storia di una città che si rigenera nel rispetto della sua identità.

Corso Italia, Milano.
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