UCTAT Newsletter n.80 – luglio 2025
di Giovanni Castaldo
L’associazione Urban Curator TAT nello studiare il sud-est milanese ha più volte evidenziato la centralità dell’ambito di Porto di Mare, quale rilevante risorsa ambientale e fruitiva per l’intero contesto periurbano. Un quadrilatero di circa cento ettari di superficie, incluso nel più esteso Parco Agricolo, destinato prevalentemente a parco, con centri sportivi e alcuni fabbricati a destinazione artigianale lungo le San Dionigi e Fabio Massimo. Un ambito che insieme al Parco della Vettabbia costituisce oggi un’unica grande area di verde fruibile che si estende da Rogoredo all’Abbazia di Chiaravalle e poi fino ai margini del Corvetto.
Come è noto, le vicende di questo luogo risalgono agli anni Venti del Novecento, con la previsione di realizzazione del porto di attestamento del canale navigabile Milano-Cremona-Po, via d’acqua ipotizzata per raggiungere il Mare Adriatico da Milano. Dopo decenni, tra incertezze e ripetuti tentativi di rilancio, alla soglia del nuovo millennio, il progetto è stato definitivamente abbandonato. Fino ai primi anni Sessanta un ampio bacino interessava tutta la zona, risultato delle escavazioni per le opere portuali, usato all’epoca per la balneazione e la pesca sportiva. Negli anni Sessanta si è proceduto al suo interramento, con una discarica di rifiuti solidi urbani e alla definitiva copertura con uno strato di terra di coltivo per la messa a dimora delle piantumazioni. Al suo posto ora vi è il parco urbano che consente di spaziare liberamente con lo sguardo a chi percorre l’ultimo tratto del raccordo autostradale, percependo il limite edificato della città.
Negli ultimi anni si sono succedute diverse ipotesi di trasformazione. Come quella, ad esempio, di insediamento della Cittadella della Giustizia. Ipotesi in contrasto con la vocazione e la misura del luogo, oltre ogni altra considerazione di opportunità funzionale e ambientale.
Altre ancora sono più recenti.
Il PGT vigente, in vigore dal 05/02/2020, prevede a Porto di Mare la realizzazione di una Grande Funzione Urbana, con l’insediamento di servizi pubblici e/o di interesse pubblico o generale, attrezzature pubbliche, nonché funzioni, anche private, aventi carattere strategico. Purtroppo, il PGT non fornisce indicazioni maggiormente esplicite, né indica la natura e la tipologia del nuovo insediamento, delegando all’inventiva dei privati la trasformazione di questo luogo. A Gennaio 2023 è stato pubblicato l’Avviso del Comune di Milano per la presentazione di manifestazioni di interesse da parte di soggetti privati finalizzata alla rigenerazione e valorizzazione dell’ambito di Porto di Mare attraverso l’insediamento della Grande Funzione Urbana. Una volta terminato l’iter di raccolta delle offerte, non sono stati più resi pubblici gli esiti e i dettagli delle proposte pervenute. Non se ne è saputo più niente.
A dicembre 2024 è stato pubblicato dal Comune di Milano, Assessorato alla Casa, l’”Avviso pubblico esplorativo per l’acquisizione di manifestazioni d’interesse da parte di soggetti privati contenenti soluzioni tecnico – gestionali finalizzate alla realizzazione e gestione di alloggi in Edilizia Residenziale Sociale Calmierata (ERSC) nell’ambito del Piano Straordinario per la Casa Accessibile a Milano”. Il Bando fa riferimento a quattro aree di proprietà comunale – di cui la più consistente in termini dimensionali e in ottica di importanza strategica per la città è rappresentata dall’ambito di Porto di Mare – dove realizzare nuovi alloggi da destinare alla locazione a prezzi accessibili (circa 10 000 alloggi ERS nei prossimi 10 anni, tramite diritti di superficie a 90 anni e canoni calmierati <80 euro/mq anno). Nell’Avviso sono indicate le volumetrie da rispettare nell’ambito di Porto di Mare, complessivamente 1,1 mq/mq, di cui: 0,65 mq/mq della superficie convenzionale per Edilizia Residenziale Sociale Calmierata; Funzioni libere per un massimo di 0,35 mq/mq; Servizi Abitativi Pubblici (SAP) per almeno una quantità di superficie convenzionale pari a 0,1 mq/mq. Le altezze degli edifici dovranno rapportarsi con il contesto, raggiungendo un’altezza massima di 6 piani; il progetto dovrà prevedere almeno il 50% della Superficie Territoriale di spazio pubblico e ad uso pubblico, di cui almeno il 30% da restituire a parco, in continuità con il parco di Porto di Mare, e almeno il 5% per funzioni sportive. La proposta progettuale dovrà inoltre prevedere la riqualificazione delle aree lungo via San Dionigi. Almeno il 50% della superficie dei piani terra dovrà essere destinata a servizi e commercio di vicinato. A chiusura del Bando a fine maggio 2025 parrebbe che siano pervenute 5 manifestazioni di interesse per Porto di Mare, ma non sono state pubblicate notizie di dettaglio in merito.
Nel 2021 era stato lanciato un avviso pubblico per la riqualificazione e rifunzionalizzazione dell’area dell’ex discoteca Karma (circa 30.000 mq in via Fabio Massimo 36, al centro dell’ambito di Porto di Mare). Un bando che prevedeva la concessione dell’immobile pubblico a operatori per l’insediamento di funzioni di interesse pubblico (es. spazi socio-culturali, teatri e auditorium e locali per lo spettacolo, laboratori e spazi per l’innovazione, incubatori di imprese, centri polivalenti e centri sportivi) e funzioni private. A seguito dell’aggiudicazione da parte della società Social Music City per realizzare il progetto “Parco della Musica” – polo multidisciplinare con arena all’aperto per eventi cultirali, tensostruttura per concerti, spazio per il mercato di Coldiretti –, il processo di trasformazione, dopo le demolizioni, si è interrotto e a tutt’oggi l’area è in disuso.
Nel 2024 è stato lanciato il bando pubblico per la concessione in diritto di superficie della “Cascina Casotto” di via Fabio Massimo 25. Attualmente il piano terra della cascina è localizzato un ristornate (Trattoria Casottel), cui è scaduto a fine 2022 il contratto d’affitto, in attesa di definizione di un progetto di riqualificazione complessivo della cascina. Nel bando si chiede il recupero architettonico della cascina la sua rifunzionalizzazione mediante l’insediamento di nuove funzioni pubbliche (es. servizi sociali, negozi di vicinato, strutture di ricovero e cura, centri polivalenti, centri sportivi, ecc.) e private. La scadenza della presentazione delle proposte era fissata al 30/09/2024. Non sono poi stati pubblicati gli esiti del bando. Nel frattempo, vi era stato anche il ricorso al TAR da parte della Trattoria Casottel.
In questo contesto di incertezza sul futuro del Porto di Mare, di scarsa trasparenza sugli iter amministrativi, di tempi lunghi di rigenerazione, oltre che di ricorrente abdicazione dell’amministrazione pubblica nel definire con chiarezza una visione spaziale e funzionale per queste aree, l’unica progettualità che sembra essersi avviata positivamente è il recupero di Cascina Carpana. Nel settembre 2021, il Comune di Milano ha aperto un bando per assegnare in concessione decennale-massimo 90 anni la Cascina Carpana (via San Dionigi 121), un complesso storico‑rurale ottocentesco. Il bando richiedeva un progetto di finalità sociale e culturale ad ampio respiro: dalla formazione, inclusione, sport, agricoltura, alle attività di coesione, incubazione d’impresa, co-working, ristorazione legata alla filiera locale. Nel gennaio 2022, il raggruppamento capeggiato da SVS Donna Aiuta Donna Onlus (SVS DAD), insieme a CADMI e a Campacavallo, vince la concessione con un progetto dal titolo “Ri‑Nascita” (concept sviluppato da Carlo Ratti Associati e Italo Rota), pensato per accogliere donne vittime di violenza con figli, offrendo loro un percorso verso l’autonomia economica, abitativa e personale. I lavori sono iniziati nel 2024 e sono ancora in corso.






