La città dei giovani

UCTAT Newsletter n.56 – maggio 2023

di Fausto Bagnato

Tra circa 1000 giorni, ii 6 febbraio 2026, si celebrerà la cerimonia di apertura dei XXV Giochi Olimpici e Paralimpici invernali Milano-Cortina 2026 e, dopa 16 giorni di Giochi, il 22 febbraio 2026, ci sarà la cerimonia di chiusura.

Le città interessate all’ evento sono: Milano, Cortina d’ Ampezzo, Assago (Ml), Bormio (SO), Livigno {SO), Predazzo (TN), Rasun-Anterselva {BZ), Tesero (TN).

L’ex Scalo Ferroviario di Porta Romana, si trova sul territorio del Municipio 5 di Milano, che si estende su una superficie di 30 kmq, il 16,5% del totale di tutto ii Comune di Milano, che è uguale a 181,8 kmq.

Nel Municipio 5 risiedono attualmente 125.000 abitanti, pari ad una densità di circa

4.000 abitanti per kmq, circa la metà della media del restante Comune di Milano, che registra 7.500 abitanti per kmq.

Si deduce che ii predetto territorio e sottopopolato, con l’ampia opportunità perciò di consentirsi un notevole sviluppo.

Sull’area dello Scalo di Porta Romana, sul lato Via Ripamonti, gli sviluppatori del Fonda Porta Romana, gestito da Coima S.G.R. e partecipato da Covivio, Prada Holding S.p.A. e Coima ESG City Impact Fund, cui sono stati aggiudicati i lavori per 180 milioni di Euro, stanno edificando gli alloggi per gli atleti partecipanti alle Olimpiadi.

II Villaggio olimpico, per i Giochi invernali Milano-Cortina 2026, al termine delle manifestazioni sportive diventerà un luogo di Social Housing e Student Housing in chiave di sostenibilità ambientale e a beneficio della comunità milanese.

Una volta ultimati, gli edifici saranno ceduti ai promotori dell’evento per consentire l’arredo e la successiva ospitalità degli atleti partecipanti alle Olimpiadi e Paraolimpiadi.

Terminata la manifestazione le strutture saranno restituite agli sviluppatori, che provvederanno a definire la destinazione.

Nel secondo lotto, centrale, saranno realizzati edifici residenziali in Social Housing. Nel terzo lotto, verso Corso Lodi, saranno realizzati Uffici.

Prendendo in considerazione la Direttiva Europea sulla “Casa green”, osserviamo che Milano e una città in dinamica evoluzione, ovunque si rileva infatti la prolifera nascita di nuovi quartieri dedicati opportunamente alla Fiera Rho-Pero, Expo2015 e adesso alle Olimpiadi invernali del 2026. Viene perciò spontaneo chiedersi: “Ma chi potrà giovarsi di tanta operosità?”

Alla state attuale non risulta ci sia qualcuno impegnato a progettare un quartiere dedicate ai giovani. Si stima perciò quanto mai opportuno il coinvolgimento dei nostri amministratori, che ci dicano, in tutta onesta, come mai si registra l’assoluta assenza di intenzioni, programmi o schemi legati alla creazione della “YOUNG CITY”.

Ci sono proposte: Green Village, Zona della Moda, Bosco per la Musica, Smart District, Milano 2, Milano 3, Sei Milano, Pala Italia, Human Technopole, ma nessuna “Young City”?

Eppure ci sarebbe una zona che si sta sviluppando in modo dinamico, un decollo verticale, che ancora potrebbe essere ” dedicata” alla gente giovane; la radiale Ripamonti.

Partendo dal Centro Studi Coreografici Teatro Carcano, incrocio Corso di Porta Romana, il Corso di Porta Vigentina si ricongiunge con la Via Ripamonti, che è il vero filo conduttore del Quartiere Vigentino.

Si notano costruzioni edili di ogni genere, ma senza un nitido comun denominatore. Sembra, come se fosse un gigante distratto, che gioca con i dadi: uffici fatti, rifatti, sfitti, palazzi residenziali collegati in modo distratto.

Centri Commerciali lambiscono le vecchie case attraversate dai binari della linea del tram 24.

Questo crogiolo di antiche e moderne costruzioni si estende fino a Noverasco, dopo aver superato l’Istituto Europeo Oncologico (IEO).

Un lungo rettilineo a doppia carreggiata, quasi una “superstrada”, ma con limite di velocità, costellata di semafori. Insistono molte case per lo più basse, con una architettura ottocentesca, alternandosi con isolati di recente costruzione.

Ci sono ancora campi coltivati, un mondo rurale, dimenticato qui dalla storia moderna. Non va ignorato il Parco Agricolo Sud Milano, verde di questa variegata realtà metropolitana.

La radiale Ripamonti è lunga più di sei chilometri ed attraversa una serie di mondi, che aspettano solo una “matita” che metta in ordine questo mosaico, magari per i giovani, studenti universitari, lavoratori, sognatori di un avvenire migliore. Sarebbe bello trovare dei visionari che immaginano tutta questa zona ancora plasmabile per la gioventù milanese.

Considerando ogni esigenza, studio, sport, divertimento, abitazione, shopping e quant’altro può caratterizzare un periodo della vita, pieno di energia e gioia di vivere. Trasformando, con sapienza e professionalità, questo luogo antico, dove una volta, per entrare in città, superando le mura Spagnole, si doveva pagare il dazio.

Un nuovo Vigentino, 20 miglia da Pavia, in latino “viginti” ora dedicato ai nuovi “Vigentini”, ovvero i ventenni!

Non ci vuole un nuovo “Napoleone”, ma urbanisti coraggiosi con capacità e facoltà di decidere.

Così la radiale Giuseppe Ripamonti, con un “cronista” che scriverà una nuova Storia di Milano, potrebbe diventare “Young Extension Sud Milano park”!

Di solito la “zona Ripamonti” viene identificata solo con la parte centrale del Vigentino.

Ma in realtà “Young City, Yes Milano”, potrebbe inglobare in sé, in modo naturale, anche lo Scalo di Porta Romana rigenerato, Val di Sole, Morivione, Selvanesco, Macconago, Quintosole.

Un piano Urbanistico con uno slogan: “Think Big”. Senza tralasciare la rigenerazione del Naviglio Vettabia. “Viribus unitis” dicevano gli antichi Latini.

Rettori delle Università Milanesi, Assoedilizia, Assimpredil, Camera di Commercio, Confindustria, Coldiretti, Municipio 5, centri sportivi, cittadini che amano il loro quartiere, possono unire le forze e dare una nuova impronta, giovanile, armonizzata allo sviluppo: “YES! Young Extension Sud Milano park”.

Parco della Vettabbia a Milano.
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