La memoria del progetto di architettura. Prossima apertura del CASVA

UCTAT Newsletter n.71 – ottobre 2024

di Angelo Rabuffetti

Il Centro Alti Studi sulle Arti Visive (CASVA) è un istituto culturale del Comune di Milano nato nel 1999 ed ha la finalità di creare un archivio dedicato alla conservazione, catalogazione e promozione di materiali su architettura, design, grafica, arti figurative e visive. All’inizio si è  configurato come “archivio degli archivi degli architetti” che hanno operato essenzialmente sul suolo lombardo, con particolare attenzione ai fenomeni culturali che a partire dai primi anni del Novecento hanno progressivamente formato la nostra  società. In seguito ha allargato l’interesse alle altre arti figurative.

Sono archivi professionali e archivi personali di architetti, designer, grafici, artisti, in particolare coloro che hanno lavorato a Milano e Lombardia nel ventesimo secolo.

Saranno esposti 32 archivi professionali:

Le date indicate tra parentesi riguardano la documentazione contenuta negli archivi 

  • Fondo Luciano Baldessari (1923 – 1982)
  • Archivio professionale Francesco Gnecchi-Ruscone (1946 – 2003)
  • Archivio professionale Fiorenzo Ramponi (1954 – 2002)
  • Archivio di Architettura e Industrial Design Jonathan De Pas, Donato D’Urbino, Paolo Lomazzi (1960-2011)
  • Fondo Roberto Sambonet (1947 – 1999)
  • Archivio professionale Architetto Fredi (Alfredo) Drugman (1951 – 1995)
  • Archivio professionale  Virgilio Vercelloni (1948 – 1997)
  • Archivio professionale  Mario Terzaghi e Augusto Magnaghi (1938-1993)
  • Archivio professionale  Andrea Disertori (1947 – 2008)
  • Archivio professionale Vittorio Gregotti: Architetti Associati – Gregotti Meneghetti, Stoppino – (1953 – 1969)
  • Archivio professionale Vittorio Gregotti: Gregotti Associati (1974 – 2016)
  • Archivio professionale Cecilio Arpesani (1875 – 1923
  • Archivio professionale  Eugenio Soncini (1932 – 1973)
  • Archivio professionale Enrico  Freyrie (1947 – 2003)
  • Archivio professionale Giancesare Battaini (1947 – 2017)
  • Studio MID design/comunicazioni visive (Alfonso Grassi, Gianfranco Laminarca, Alberto Marangoni) (1966-1991)
  • Archivio professionale Mario Salvadè (1940 – 1985)
  • Archivio professionale Bela Angelus (1938 – 1993)
  • Archivio professionale Angelo Cortesi (1968 – 2002)
  • Archivio professionale Marcello Cuneo (1962 – 2015)
  • Archivio professionale Ginoulhiac – Arslan (1966 – 2000)
  • Fondo Amneris Latis (1954 – 1964)
  • Archivio professionale Vittorio Faglia (1937-1973)
  • Archivio professionale Antonio Cassi Ramelli (1926-1980)
  • Archivio professionale Angelo Galesio (1946-2002)
  • Archivio professionale Egizio Nichelli (1937-1991)
  • Archivio Zita Mosca Baldessari (1968-2018)
  • Archivio professionale Emilio Fabio Simion (anni 60′ /90′)
  • Archivio professionale Maria Pezzi (1930-1990)
  • Archivio professionale Alberto Grimoldi (1978-2019)
  • Archivio professionale Alfonso Pizzo Greco (anni 60′ /70′)
  • Archivio professionale Enzo Mari (1952 – 2015)

Il patrimonio archivistico è  acquisito per acquisto diretto o donazione e, più raramente, come deposito temporaneo. Il CASVA conserva e tramanda il proprio patrimonio nel miglior stato possibile, in relazione allo stato di acquisizione dei documenti, e valendosi delle più moderne pratiche conservative oggi disponibili. 

Tra le cose più importanti sicuramente trova maggior spazio il guanto da baseball Joe, progettata da De Pas, D’Urbino e Lomazzi (l’ultimo prima della distruzione dello stampo), la poltrona gonfiabile Blow (già al MoMA) e l’appendiabiti richiudibile Sciangai. Inoltre: disegni di progetti, modelli in scala e prototipi di Vittorio Gregotti, Enzo Mari, Roberto Sambonet e molti altri ancora.

Attualmente il CASVA si trova suddiviso tra il Castello Sforzesco e la Fabbrica del Vapore ma, a breve, la nuova sede sarà nel vecchio mercato del “Quartiere della Triennale 8” in Via Isernia. Il QT8 è stato progettato da Piero Bottoni tra gli anni Trenta e Quaranta del 1900 per la VIII Triennale di Milano. Il vecchio mercato è attualmente in fase di ultimazione dei lavori di riqualificazione. Oltre alle sale espositive ci saranno nuove sale per la consultazione, uffici e aree a disposizione.

Secondo l’Assessore alla cultura Tommaso Sacchi:

“È una storia molto positiva, quella del Casva, che finalmente si dà una sede in un quartiere non centrale che sta vivendo un cambiamento culturale importante come quello del QT8. Il termine dei lavori è giugno 2024: dopo aver lavorato anche durante il Covid siamo giunti alla fine dei lavori, e questo mi riempie di gioia. Come in altri casi, l’arrivo di questa istituzione rappresenterà una innervatura nel quartiere, cosa che determinerà un cambiamento e un accento culturale in una zona di Milano che ha bisogno di questa autorevolezza ll QT8 è la perfetta casa del Casva.

I lavori hanno visto un investimento importante, perché hanno superato i quattro milioni di euro, questo ci tengo a dirlo. Tra 2021 e 2023 siamo intervenuti sui tre piani dell’infrastruttura (incluso uno interrato) ai piedi del Monte Stella. L’idea alla base della riqualificazione è quello di un intervento che voleva stimolare e innescare il recupero di tutto il quartiere sperimentale così come pensato da Bottoni dopo la seconda guerra mondiale Come spesso accade con le istituzioni culturali, si cerca di mettere a disposizione della cittadinanza degli spazi polifunzionali: ci saranno 130 mq per iniziative ed eventi con accesso indipendente sul fronte strada, da fruire anche al di fuori degli orari di apertura, di cui c’è molto bisogno. Sempre al piano terra, ci sarà uno spazio per il bookshop con un indirizzo specifico sui temi di architettura e design e una caffetteria adiacente allo spazio polifunzionale. In tutto si arriva a 500-600 mq solo al piano terra. Al piano interrato (un migliaio di metri quadri) sarà dedicato all’archivio del gigantesco patrimonio del Casva con nomi come Mari, Sambonet, Gregotti, tra maquette, prototipi, lettere, progetti e disegni, che racconta una grossa fetta della progettualità milanese e non solo del Novecento. Permetterà una lettura profonda sull’intervento sui quartieri, anche da un punto di vista civico”.

“L’edificio è uno stabile vincolato, quindi il Comune ha lavorato a stretto contatto con la Soprintendenza e tutti i professionisti del caso.  Il progetto ha mantenuto il più possibile la sua originaria struttura di mercato. Non saranno riviste le suddivisioni tra spazi dedicati agli esercenti, ma ci saranno delle “scatole” che adatteranno lo spazio alle nuove funzioni. Come una rilettura attenta, e non solo per una questione di vincolo: è proprio una questione di rispetto per chi ha progettato originalmente l’edificio”. Il nuovo “mercato”, dunque, non avrà solo una funzione di ricerca e studio, ma anche di memoria, diventando un punto fermo nella costante evoluzione di una città che non può dimenticare chi l’ha resa grande.

I tempi di realizzazione sono stati a dir poco “biblici”: nel 2020 l’idea era di finire entro il 2021 poi procrastinato per il 2022. In seguito uno sforzo da parte dell’Assessore Sacchi che è riuscito a reperire i fondi necessari ha portato il programmato termine per la metà del 2023. Attualmente la struttura è ancora ponteggiata ma “quasi” pronta per il  collaudo. È in esecuzione il bando per l’approvvigionamento degli arredi specifici e dedicati per i modelli, i disegni e gli oggetti di design.

Attualmente il CASVA non è aperto al pubblico. La documentazione e gli oggetti sono tenuti “in conservazione”. I disegni originali su carta da lucido e inchiostro a china sono arrotolati e inseriti in tubi oppure stesi su grandi armadi a cassetti. E’ pur vero che è stata eseguita la scannerizzazione di tutti i documenti, ma è altrettanto pur vero che “è un’altra cosa” che non ammirare l’opera originale dal vivo. Di Gregotti sono conservate più di duemila tavole originali, di Sambonet gli schizzi su carta e le “prove di modelli” di oggetti di design.

In via del tutto particolare e solo motivando la visita tramite una richiesta scritta e descrivendo dettagliatamente la ragione per cui si desidera visitarla è possibile accedere attendendo l’appuntamento. Ci auguriamo, per l’inizio del 2025, di riportare nella nostra newsletter l’avvenuta inaugurazione e apertura al pubblico. Non vediamo l’ora di poter visitare la nuova sede del CASVA e, ovviamente, il suo prezioso contenuto magari arricchito di altre donazioni.

Marco Zanuso, Collegio di Milano, 1971-74.
Marco Zanuso, Collegio di Milano, 1971-74.
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