UCTAT Newsletter n.82 – ottobre 2025
di Stefano Topuntoli
Vi piacerebbe sapere cosa c’era dietro le 4 cuspidi allo scalo ferroviario di Porta Romana il 9 febbraio 1998 e l’8 luglio 1998 e il 25 febbraio 20217 e il 16 settembre 2016 e il 17 aprile 2001 e l’11 agosto 2021 e il 24 aprile 2022 e il 12 marzo 2023 e il 15 marzo 2023 e 2 giugno 2024 e il primo giugno 2025? Guardate le immagini di seguito.
https://www.lombardiabeniculturali.it/blog/articoli/4878/
Le quattro sono diventate un oggetto di moda da conservare, un raro caso in cui una famosa fotografia ha impedito la demolizione di un manufatto umano, quel deposito ferroviario di nessun valore architettonico, ingegneristico o storico è diventato intoccabile solo perché un grande fotografo ne ha immortalato l’effige, di solito la fotografia è anche più pretenziosa perché vuole immortalare ciò che crede di essere immortale ma immortale non è come i marmi, i mattoni i calcestruzzi armati che finiscono fatalmente schiacciati e sbriciolati sotto strati archeologici da scavare, ma in questo caso la fotografia è servita a salvare la vita ad un rudere meritevole solo di complicare i lavori del nascente villaggio olimpico e di aumentarne presumibilmente i costi dovuti al restauro. Fotografare Milano non è mettere nel mirino 4 cuspidi, fotografare Milano significa rendere conto di come stanno cambiando le cose. L’impegno civile nel documentare periodicamente le sorti di un brano di città ha nulla a che spartire con le “foto da chiodo”, le gallerie d’arte, i vernissage, le prime edizioni, le stampe numerate e firmate dall’autore e i Miart fiera delle vanità dove il soggetto è puro pretesto per comunicare il desiderio di piazzare sul mercato la propria mercanzia…Ammetto candidamente che il mio fine sia lo stesso, cioè vendere, e per provare la mia malafede allego un piccolo estratto da “Merce e denaro” scritto da un tale che cerca ancora oggi qualcuno in grado di contraddirlo efficacemente.
Saluti da Porta Romana.














