UCTAT Newsletter n.72 – novembre 2024
di Eliana Cangelli
La continua e fisiologica evoluzione delle città e delle esigenze legate all’abitare, negli ultimi anni ha subito una forte accelerazione dovuta agli intensi cambiamenti legati alla crisi economica, all’urgenza della crisi climatica, alle conseguenze della crisi pandemica. Le città e gli organi che le governano faticano ad adattarsi e a dare risposte rapide e certe: da un lato sempre nuovi strati di popolazione vengono esclusi dal mercato delle abitazioni e dalla possibilità di accedere a un alloggio, dall’altro l’offerta attuale spesso fatica ad adattarsi alle richieste dettate dai nuovi modi di lavorare, fruire la città e dalle mutate configurazioni dei nuclei familiari. Anche il concetto di abitazione come bene immobile, duraturo e tramandabile viene messo oggi in crisi: necessità e volontà di spostarsi (nomadismo digitale), politiche di riduzione del consumo di suolo e risorse portano ad interrogarsi sul progetto dell’housing contemporaneo.
Ed è con l’obiettivo di riflettere sulla questione abitativa contemporanea, con particolare attenzione agli aspetti sociali e sperimentali dell’abitare, che si è tenuto il 4 ottobre 2024 presso il Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz (MAAM) a Roma il seminario L’altro abitare, promosso dal Cluster di ricerca sull’ABITARE della Società Scientifica di Tecnologia dell’Architettura.
L’obiettivo principale del seminario è stato quello di stimolare la riflessione su nuovi possibili modelli abitativi, interrogandosi anche su esperienze di abitare non convenzionale, inteso come un “abitare straordinario” o auto-generato, come l’esperienza della Comunità Meticcia di Metropoliz che ha ospitato l’evento all’interno degli spazi del MAAM.
Il MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz è, infatti, un caso unico di museo abitato.
Nato a seguito dell’occupazione dell’ex fabbrica di salumi Fiorucci da parte di un gruppo di famiglie straniere, sostenute dal collettivo Blocchi Precari Metropolitani, per rivendicare il diritto all’abitare, dal 2012 questa vasta area di oltre 20.000 metri quadrati, grazie ad un’intuizione dell’antropologo Giorgio De Finis, accoglie opere, installazioni e performance artistiche che hanno donato a questo spazio una nuova identità creativa.
Si tratta di un luogo in costante trasformazione, senza vincoli, che celebra la bellezza delle diversità, e costituisce un esempio di come abitare e arte possano salvaguardarsi reciprocamente, instaurando un circolo virtuoso che è difficile comprendere appieno senza visitarlo di persona.
Il valore di questa esperienza è stato recentemente riconosciuto dal Comune di Roma che ha acquistato la fabbrica e avviato un processo di riqualificazione del museo e di realizzazione di oltre 150 alloggi sociali nell’area che accoglieranno altri 80 nuclei familiari oltre ai 70 nuclei che oggi costituiscono la Comunità meticcia di Metropoliz.
Potenzialità e problematiche di operazioni come questa sono ancora tutte da indagare.
Il seminario di studi del 4 ottobre, dunque, dando per acquisito il patrimonio di studi e ricerche sviluppate sino ad oggi dalla ricerca tecnologica sul tema dell’ABITARE, ha provato a delineare il quadro attuale della situazione abitativa, prendendo in considerazione pratiche innovative dal basso e coinvolgendo competenze interdisciplinari con l’obiettivo di anticipare le evoluzioni della domanda di abitare e di proporre nuovi approcci di indagine per affrontare l’emergenza andando oltre la mera interpretazione delle politiche in essere.
Sono intervenuti antropologi, sociologi, filosofi e architetti, e si è prospettato di aprire in futuro il dibattito anche a discipline più lontane dall’architettura come la medicina, la cibernetica e l’economia.
Le Lecture degli ospiti, hanno offerto riflessioni e prospettive per stimolare un confronto sulla direzione da intraprendere nel settore abitativo affrontando tre tematiche che sostanziano la produzione del progetto dell’abitare, al fine di tratteggiare uno scenario possibile per la costruzione di nuove proposte di ricerca sull’abitare contemporaneo.
Matteo Meschiari, Agostino Petrillo e Massimo Perriccioli hanno declinato declinano FORME, TATTICHE e UTENZE dell’Abitare sulla base di brevi testi introduttivi che ponevano questioni tese a superare separazioni disciplinari e scale di intervento, affrontando con spirito critico e progettuale temi relativi all’ambiente, alla società e alla realtà culturale della modernità.
Nel corso del seminario, è stato affrontato il problema della staticità delle tipologie abitative, che, nonostante i cambiamenti sociali e tecnologici, rimangono sostanzialmente invariate da almeno due secoli e si è riflettuto, anche, sul ruolo della disciplina architettonica, troppo spesso ancorata a modelli standardizzati che replicano l’habitat consolidato senza sfidarlo realmente. Ancora, il tema della costruzione dell’abitare è stato affrontato proponendo una lettura critica degli esiti della prefabbricazione edilizia (che pure ha avuto il merito di produrre un imponente patrimonio abitativo) rilevando come la standardizzazione di materiali e processi, abbia generato una disconnessione tra le esigenze abitative e le tecniche costruttive, con conseguente disagio abitativo. È auspicabile e possibile, tornare a un “abitare antropologicamente adeguato” che riporti l’abitante al centro del processo costruttivo, promuovendo relazioni modulari, semplicità nelle tecniche, uso di materiali locali, un’attitudine ecologica e un legame tra natura e artificio?
Un seminario che ha posto, dunque, domande invitando i partecipanti a riflettere su nuove idee e prospettive per affrontare la questione abitativa e gettare le basi per un futuro convegno di maggior respiro, previsto entro il prossimo anno.
L’ipotesi è organizzare un convegno che non proponga soluzioni preconfezionate ma che solleciti riflessioni, spunti e visioni che riescano a proporre un punto di vista “altro”, innovativo e sperimentale alla questione dell’abitare contemporaneo, in un momento storico in cui le difficoltà abitative e l’esclusione sociale sperimentate nelle grandi metropoli e legate alla crisi economica e sociale trovano difficilmente una risposta rapida e certa attraverso i canali ufficiali e le procedure standard.
Il seminario è stato prodromico al lancio di una call per un più ampio convegno sul tema dell’“ALTRO ABITARE” aperta a contributi teorici e speculativi, ricerche, sperimentazioni didattiche e percorsi progettuali maturati dalle discipline del progetto anche attraverso il confronto con competenze e saperi provenienti da differenti ambiti disciplinari come l’ecologia, la sociologia, l’antropologia.
Seminario L’ALTRO ABITARE _ Roma 4 ottobre 2024
Museo dell’Altro e dell’Altrove MAAM Metropoliz, via Prenestina 913
Comitato scientifico: Eliana Cangelli, Andrea Giachetta, Elisabetta Ginelli, Massimo Perriccioli, Donatella Radogna, Roberto Ruggiero
Comitato organizzativo: Michele Conteduca, Valerio Fonti
Segreteria tecnica: Elnaz Behnam Kia, Hassan Zaiter
Interventi di: Mario Losasso, Giorgio De Finis, Elena Mussinelli, Spartaco Paris, Alberto De Capua, Rossella Maspoli, Roberto Ruggero, Cesare Sposito, Chiara Tonelli
Fotografie di Valerio Fonti, Dottorando di Ricerca della Sapienza Università di Roma:












