Monumenti a Milano

UCTAT Newsletter n.60 – OTTOBRE 2023

di Calisto Ferron

I monumenti dedicati a personaggi o eventi storici, spesso accompagnati da dettagliate epigrafi, svolgono un ruolo cruciale nella preservazione della memoria culturale delle città. Tuttavia, essi non sono soltanto testimoni della storia, ma contribuiscono anche a plasmare il paesaggio urbano, conferendo solidità e identità alle prospettive delle strade e degli spazi pubblici, e arricchendo l’ambiente con piazze e spiazzi.

Questi monumenti sono, inoltre, una dimostrazione tangibile dell’orgoglio e della gratitudine che i cittadini nutrono verso coloro che hanno contribuito a rendere famosa la loro città. Essi manifestano un senso sano di attaccamento locale, ma possono anche riflettere un orgoglio nazionalista quando si tratta di individui o luoghi di rilevanza nazionale. Questo è il modo in cui i cittadini confermano la loro adesione al concetto di meritocrazia, premiando coloro che considerano i migliori tra loro.

In alcune occasioni, questi monumenti vanno oltre la semplice celebrazione storica e esprimono affetto e amore per le figure rappresentate. Ad esempio, si possono citare esempi in cui le statue raffigurano le persone sedute nel loro caffè preferito, come nel caso di James Joyce a Pola, Fernando Pessoa a Lisbona o Churchill e Roosevelt a Londra, che sono raffigurati seduti su una panchina in una via importante per lo shopping.

In Grecia, dove il sentimento patriottico è particolarmente profondo e ogni piccolo paese ha il suo monumento, si può notare un profondo senso di gratitudine verso i filoelleni europei che hanno combattuto al fianco dei Greci per ottenere l’indipendenza. Ad esempio, a Pilos nel Peloponneso, è stato eretto un monumento con i busti degli ammiragli Codrington inglese, De Reney francese e De Heyden russo, che hanno sconfitto le flotte turche ed egiziane nella battaglia di Navarino (antico nome di Pilos), dando inizio alla guerra per l’indipendenza della Grecia.

Detto questo, sembra che a Milano negli ultimi decenni l’orgoglio locale, il campanilismo, il patriottismo e la meritocrazia siano stati relegati in secondo piano. Spesso, ai cittadini meritevoli viene assegnata una via periferica o un parco con una targa informativa minimale, con poche eccezioni come il monumento a Indro Montanelli nei Giardini Pubblici, che potrebbe essere stato realizzato con più cura.

Attualmente, a Milano, ci sono due monumenti che dovrebbero rappresentare le importanti funzioni istituzionali ma che, al contrario, lasciano perplessi. Uno si trova in piazza degli Affari, di fronte alla sede della Borsa, e sembra quasi un segno di disprezzo nei confronti di questa istituzione. L’altro è nascosto in un cortile di servizio all’interno del Palazzo di Giustizia, vanificando così il legame visivo tra le istituzioni e la loro rappresentazione pubblica.

Il monumento in piazza degli Affari sembra essere una provocazione che la città non avrebbe mai chiesto. Nonostante i tentativi dell’amministrazione di collocarlo altrove, sembra non suscitare alcun interesse. Tuttavia, la decisione dell’amministrazione comunale di posizionarlo nella piazza di una delle Borse più importanti del paese, con la scusa della sua vuotezza, sembra essere priva di senso civico e culturale. Questo potrebbe addirittura danneggiare l’immagine della Borsa e della città stessa.

In molte città del mondo, i palazzi delle Borse sono spesso accompagnati da monumenti che simboleggiano la loro funzione, come il toro. Sorprende che a Milano nessuno abbia pensato di collocare un toro davanti alla Borsa, considerando lo spazio vuoto che la circonda. Questo potrebbe essere un modo efficace per rappresentare la funzione della Borsa e migliorare l’aspetto della piazza.

Anche il monumento alla Giustizia dello scultore Attilio Selva, situato all’interno del Palazzo di Giustizia, sembra essere stato collocato in un luogo poco adatto. Questo monumento, realizzato negli anni ’30 con un elegante mix di pietre e bronzi, potrebbe essere spostato in una posizione più visibile, come l’atrio principale del Palazzo o la grande scalinata di accesso su Corso di Porta Vittoria. Questo contribuirebbe notevolmente a migliorare l’aspetto urbano della zona circostante il Palazzo di Giustizia.

In generale, sembra che a Milano ci sia una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini emeriti e della rappresentazione delle funzioni istituzionali. Questa mancanza di attenzione al design urbano è stata anche evidenziata da Jacopo Gardella nei suoi articoli sulle piazze milanesi. Il rinascimento di Milano dovrebbe iniziare con il recupero dei suoi spazi pubblici trascurati, ma anche con il posizionamento accurato dei monumenti giusti nei luoghi giusti.

È importante che Milano riconsideri la collocazione dei monumenti e il loro significato nella rappresentazione culturale e urbana della città, in modo da preservare la sua storia e migliorare l’aspetto e la vivibilità degli spazi pubblici.

Statua “Giustizia” di Attilio Selva, anni Trenta, presso il cortile d’onore del Palazzo di Giustizia di Milano.
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