UCTAT Newsletter n.19 – gennaio 2020
di Giovanni Castaldo
In contesto sud-est di Milano è caratterizzato dalla presenza di molteplici aree inedificate e bacini ambientali che si ammorsano tra il costruito e il Parco Agricolo che cinge la città dall’Idroscalo fino al sud-ovest. Tali ambiti inedificati accolgono parchi urbani e periurbani, anche di notevoli dimensioni, attrezzature pubbliche e impianti sportivi. Parco Lambro, Parco Forlanini, il parco di Metanopoli, Porto di Mare sono risorse rilevanti dal punto di vista funzionale, spaziale e paesaggistico, garantendo un buon equilibrio tra edificato e suolo libero e una complessiva bassa densità edilizia a favore di una qualità ambientale diffusa, evitando anche i fenomeni di saldatura con i comuni di prima cintura come avvenuto lungo altre direttrici cittadine.
In corrispondenza di tali ambiti si registra una presenza significativa di strutture sportive, eterogenee per tipologia, assetto e per discipline ospitate. Una destinazione, quella sportiva, che risulta particolarmente compatibile con le caratteristiche ambientali e paesaggistiche di tali aree a verde, con strutture e impianti che impattano limitatamente e che coniugano la dimensione del loisir e del benessere legata alla pratica dello sport con quelle di fruizione del verde. Si può individuare così una vera e propria specializzazione funzionale del sud-est di Milano, sostenuta sia dalle attività sportive esistenti che da altre in programma che potrebbero completare l’offerta del quadrante e ulteriormente consolidare questa vocazione.
Con riferimento alle strutture esistenti, a scala di area vasta, si riscontrano diverse polarità. Procedendo da nord verso sud, una prima concentrazione di attività sportive è localizzata in corrispondenza del nucleo di Città Studi. Si trovano infatti il Centro Giuriati, impianto interno al Campus Leonardo del Politecnico di Milano, dotato di pista di atletica, campo di rugby, due campi di calcio a 5 e di palestra fitness e il Centro Crespi Sport Village, con altri campi da calcio, rugby e tennis. Nei pressi di Piola si trova poi lo storico centro natatorio della Piscina Ponzio, costruito negli anni Trenta su progetto dell’architetto Luigi Secchi (progettista anche della Piscina Cozzi di Milano in viale Tunisia) e dotata di una vasca rettangolare di 4.000 mq.
In posizione mediana del settore est di Milano si trova l’ambito del Parco Forlanini che ospita il Centro Sportivo Saini. L’ambito del Parco Forlanini costituisce una fascia inedificata che collega senza soluzione di continuità la città fino all’Idroscalo. Proprio l’Idroscalo, sul confine tra i Comuni di Milano, Segrate e Peschiera Borromeo costituisce un centro di rilevanza sovralocale per la pratica di diverse discipline sportive. È oggi al centro di un programma di valorizzazione che riguarda sia gli aspetti di fruizione per il tempo libero che il rilancio di alcune attrezzatture per lo svolgimento di sport acquatici e atletici.
Nei pressi del sistema urbano di via Mecenate-viale Ungheria è presente un’altra concentrazione di attrezzatture sportive.
Facendo fuoco sulla porzione meridionale del quadrante sud-est della città, sempre in posizione periurbana, si evidenzia che la grande area compresa tra Santa Giulia, San Donato Milanese e Porto di Mare presenta una ulteriore concentrazione di attività sportive, in parte esistenti in parte in programma. In particolare si devono considerare quattro polarità principali: Porto di Mare, Metanopoli a San Donato Milanese, la previsione di un Arena sportiva e per eventi al quartiere Santa Giulia e il progetto SportLifeCity nell’ambito San Francesco a San Donato.
L’ambito di Porto di Mare, un grande bacino verde di oltre 1 milione di metri quadrati, ospita diverse attrezzature sportive e un grande parco. In particolare nella porzione nord nelle vicinanze di via Fabio Massimo si trovano, frammiste ad alcune strutture con altre funzioni, tre impianti sportivi con campi da calcio, calcetto e tennis. Nei pressi del Parco delle Rose, sul margine est dell’area, è stata recentemente realizzato un parco avventura nel verde. Una presenza sportiva consolidata che raccoglie un ampio bacino di utenza anche grazie all’elevata accessibilità offerta dalla limitrofa stazione M3 di Porto di Mare.
Il legame di Porto di Mare con la dimensione del loisir e dello sport è peculiare e rimanda ad una storia che parte negli anni Venti, con l’ipotesi del Canale navigabile Milano-Cremona-Po. L’ambito di Porto di Mare fino alla seconda metà degli anni Sessanta si presentava con un’area lacustre di grandi dimensioni che si estendeva dai margini della città fino all’Abbazia di Chiaravalle, circondata da aree a verde e di aree attrezzate per il loisir. Un luogo ricreativo e di balneazione spontanea che veniva intensamente utilizzato dalla cittadinanza anche per la pratica della pesca. Il bacino era stato creato attraverso escavazioni per la realizzazione dell’attestamento portuale del canale Milano-Cremona-Po, ipotesi di infrastruttura fluviale per il trasporto di merci mai realizzata e definitivamente abbandonata negli anni Novanta. Purtroppo già nella seconda metà degli anni Sessanta si era proceduto all’interramento dello specchio idrico con la localizzazione di una discarica di rifiuti solidi urbani e la copertura della stessa con uno strato di terreno di coltivo per la messa a dimora di piantumazioni. In tal modo si è persa un’importante attrezzatura ambientale e sportiva della città, cancellando ogni segno dell’originaria vocazione di questo ambito della città. In anni più recenti l’area è stata al centro del dibattito per la localizzazione di altre attrezzature sportive (nuovo stadio di calcio) così come di altre funzioni (es. cittadella della giustizia / attività commerciali / sviluppo urbano misto). Ipotesi variegate, che mutavano anche in relazione al dibattito urbanistico e agli strumenti di pianificazione che si sono susseguiti, che risultavano nel complesso poco compatibili con il carattere ambientale di questa grande area, andando a prevedere un consistente consumo di suolo e strutture di grande impatto volumetrico.
Diversa la proposta avanzata dall’Associazione UCTAT nel 2018 di insediamento di un centro natatorio olimpionico, localizzato nella parte nord dell’area in sostituzione dell’attuale parte costruita. Un’attrezzattura a basso impatto, coerente con la vocazione anche storica dell’area legata allo sport acquatico e al loisir, con una forte integrazione con il verde e il paesaggio limitrofo. Ipotesi in linea con la previsione del nuovo PGT di Grande Funzione Urbana prevista proprio per Porto di Mare e finalizzata a colmare la carenza di impianti del genere nella città di Milano.
A San Donato Milanese, nell’ambito della città-giardino dell’ENI – un contesto, adiacente al confine comunale di Milano, di indubbio valore ambientale, urbanistico ed edilizio – si colloca il Centro Sportivo “Enrico Mattei”. Il grande parco con strutture sportive occupa una superficie complessiva di circa 100.000 mq, dei quali oltre 60.000 a verde e 9.000 coperti. Il complesso include diverse palestre, campi da tennis, piscine al chiuso e all’aperto e un campo da calcio con pista di atletica. In particolare il centro natatorio costituisce parte integrante di un ampio progetto di rinnovamento e potenziamento delle strutture sportive di Metanopoli. La dotazione natatoria riguarda una piscina coperta di 33 metri e una vasca scoperta di forma irregolare, entrambe realizzate nel 1958. Nel complesso un organismo in grado di ospitare competizioni agonistiche (nuoto, pallanuoto e allenamenti degli atleti) e nuoto ricreativo (con particolare attenzione alla domanda massiccia nei mesi estivi), correttamente integrato nel parco. In aggiunta è stata realizzata anche una vasca natatoria olimpica esterna, di dimensioni di m. 27 x 50 con 8 corsie e profondità m. 2, illuminata con proiettori subacquei, con una tribuna da 800 spettatori. Parte degli impianti, purtroppo, al momento non è utilizzabile, ma è in corso un piano di rilancio del Parco.
Sempre a San Donato Milanese, all’interno del grande ambito di trasformazione di San Francesco è stato recentemente approvato il progetto di un grande complesso destinato a diverse discipline sportive e a molteplici funzioni di supporto. Si tratta del progetto SportCityLife, una vera e propria cittadella dello sport. Il progetto è descritto nell’articolo “SportLifeCity, una cittadella dello sport alle porte di Milano” di questa newsletter.
Un’ultima importante infrastruttura sportiva completa il quadro dell’offerta di questo settore urbano. Si tratta dell’Arena per grandi eventi, sia sportivi che commerciali-ricreativi, prevista all’interno del comparto di Santa Giulia Nord. Un’arena polifunzionale da 18.000 posti che sarà dedicata a spettacoli, manifestazioni culturali, esibizioni, eventi sportivi al coperto. L’importanza di questa struttura è anche dovuta al fatto che è stata indicata come sede per le gare di hockey o di pattinaggio su ghiaccio dei Giochi Olimpici invernali 2026. Anche in questo caso una più dettagliata descrizione della struttura è fatta nell’articolo “Olimpiadi 2026: L’Arena multifunzionale di Santa Giulia” di questa newsletter.
A fronte del quadro delineato, l’ambito sud-est della città di Milano si sta consolidando come un vero e proprio polo diffuso dello sport: la presenza di diverse tipologie di impianti, l’offerta articolata di attività e la stretta integrazione tra tali attrezzatture con il contesto ambientale e urbanistico costituiscono caratteristiche uniche nel panorama cittadino.
