Ponte Lambro e il suo fiume meraviglioso

UCTAT Newsletter n.70 – SETTEMBRE 2024

di Hei Linquian

Da un anno me ne sono andata da Milano, finito il dottorato ho trovato una buona occasione e così mi sono trasferita a Seul, ma chissà che un domani non torni a vivere in Italia, li alcune cose sono davvero speciali.

Quando mi è stato proposto di scrivere un articolo su Ponte Lambro mi sembrava che non avevo molto da dire, ma la persona che me l’ha chiesto, e che mi conosce molto bene, è riuscita a convincermi dicendomi “potresti parlare del fiume, me ne parlavi sempre!!!” E allora alla fine ho accettato. Spero di portare un piccolo contributo su una questione che a mio modo di vedere è stata troppo sottostimata dal Comune di Milano, e che sottrae agli abitanti di un quartiere periferico la possibilità di godere della vista sul fiume, che è davvero meraviglioso. Qualcuno mi ha detto che forse ora qualcosa si sta muovendo nella direzione di un cambiamento, beh, lo spero proprio, perché questo quartiere meriterebbe di più di quanto gli è stato concesso fino ad ora.

Foto di un amico da abitazione privata di Via Camaldoli.

Io a Ponte Lambro ci ho vissuto per tutto il periodo del dottorato, dal 2021 al 2024. E’ stata la convenienza dei prezzi a portami li. Io ho affittato un appartamento di 30 mq a 600 euro al mese, e potevo quindi vivere da sola, perché la condivisione l’avevo fatta per tanti anni, ma davvero non ne avevo più voglia. Ogni mattina prendevo il 45 che mi portava in Città Studi, e poi rientravo il tardo pomeriggio. A volte andavo anche in bicicletta, anche se il

collegamento è un po’ pericoloso in alcuni tratti. Nel tempo libero qualche volta una vicina molto simpatica mi invitava a casa sua per prendere il caffè insieme, e poi siamo diventate amiche. E’ con lei che sono venuta a conoscenza del Fiume, perché prima, sono sincera, lo ignoravo completamente. Questa mia vicina è una signora molto anziana, nata e cresciuta a Ponte Lambro, e che ha vissuto tutti i cambiamenti a cui il quartiere è andato incontro negli ultimi cinquanta anni, tangenziale, case bianche, case rosse, ecc. In salotto aveva un dipinto del 1955 se ricordo bene, lo metto qui perché avevo fatto una foto. Come si può vedere ritrae uno scorcio del quartiere e del Fiume, ecco lei si lamentava sempre di questa cosa, diceva “Ci hanno tolto il fiume, e cosa vuoi che ci rimane qui se togli il fiume? Quelli in Comune non ci hanno mai capiti, per loro noi non contiamo niente.” La signora si muoveva su una carrozzina, e in casa sua si arrangiava ancora in tutto, ma per uscire fuori e muoversi aveva bisogno di aiuto, aveva dei nipoti che la aiutavano e anche due figlie, ma qualche volta quando me lo chiedeva la accompagnavo io. Facevamo dei giri calcolati, panettiere, macellaio, fruttivendolo, farmacia qualche volta, oppure all’ufficio postale, ma poi, i giri si concludevano sempre con una tappa obbligata prima di rientrare a casa “Ce la facciamo ad andare a vedere il fiume?” E così la spingevo fino all’unico punto pedonale da cui si può vedere il fiume Lambro, cioè dal marciapiede sul ponte di via Vittorini.

Foto di un amica dal ponte su via Vittorini.

Andavamo li, e ci rimanevamo un po’, lei si fumava una sigaretta, e si chiacchierava sullo stato del fiume, le nutrie, le anatre, gli uccelli. A disturbare c’erano le auto e i camion, purtroppo, altrimenti sarebbe stato perfetto anche da quell’anonimo ponte. Qualche volta le avevo proposto di andare in chiesa, ma non le piaceva tanto l’ambiente, mi diceva sempre “sono bigotti quelli li, si sta meglio al fiume”. Nel periodo in cui vivevo li avevo sviluppato un’amore per il Fiume, e a volte andavo a guardarlo anche da sola, mi rilassava, tipo la mattina prima di andare a lavoro. Quante volte anch’io mi sono chiesta per quale ragione il Comune avesse escluso la possibilità per gli abitanti del quartiere di andare al fiume. E sinceramente, non ho mai trovato una risposta. Ponte Lambro per altro ha già effettivamente un accesso sul Lambro degno di nota, quello da Parco Vittorini, a nord vicino a via Fantoli, io ci sono stata, davvero molto bello. Un giorno ho anche provato a portare la mia amica, ma a causa della sua disabilità non siamo riusciti a salire sull’argine, e niente, almeno le ho fatto vedere le foto che avevo sul mio telefono.

Il Fiume Lambro visto dall’argine a nord del Parco Vittorini.

Ecco, questo il mio racconto. Spero tanto che serva a smuovere le idee del Comune, a mio modo di vedere ancora troppo lontane dall’idea di decentramento dei luoghi di interesse, considerato lo scollamento di un quartiere così vicino al centro, ma anche così condannato all’isolamento, senza neppure la possibilità di godere della naturale bellezza del fiume che lo attraversa.

Un grazie particolare ad Anna per avermi aiutato nella correzione e traduzione del testo.

Dipinto con vista sul quartiere intorno al 1950.
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