Progettare Villa Litta

UCTAT Newsletter n.66 – aprile 2024

di Carlo Lolla

Cenni storici

Inveci de dagh ai politich i ciav de la città, saria mej cambià i seradur.

(Invece di consegnare ai politici le chiavi della città, sarebbe meglio cambiare le serrature)

Il feudo di Affori fu acquisito, con atto notarile, nel 1687 dal Marchese Pier Paolo Corbella e nel vastissimo parco all’inglese fece costruire una lussuosa villa di delizia,  nei pressi dei ruderi della medievale villa viscontea.  La villa ha un suo pedigree di tutto rispetto. Dai Corbella passò ai D’Adda, poi ai Trivulzio, e per il tramite di donna Vittoria Litta Arese Gherardini, madre di Cristina Trivulzio di Belgiojoso principessa rivoluzionaria, la villa passò ai Visconti d’Aragona, e a seguire ai Taccioli e infine ai Litta Modignani. Nel corso dei secoli la villa è stata ampliata e ristrutturata più volte, diventando sempre più grande e sontuosa. La villa e il parco sono stati testimoni di molti eventi storici, tra cui la visita dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria nel 1771 e la battaglia di Affori del 1848. Il suo massimo fulgore lo visse nel secolo XIX, Divenne dimora di villeggiatura, frequentata dall’alta borghesia ambrosiana e luogo d’incontro culturale, di intellettuali, di letterati ed artisti tra cui i campioni lombardi del Romanticismo, Alessandro Manzoni, I pittori Francesco Hayez e Giuseppe Molteni spesso intrattenuti da Cristina Trivulzio di Belgiojoso (la quale qui in villa trascorse momenti felici della sua infanzia). Persino Napoleone, frequentandola, ne ha apprezzato la location. 

Oggi Villa Litta Modignani è di proprietà del Comune dal 1927, adibita a biblioteca comunale e a sede di matrimoni.

PREAMBOLO

E fu così che mi innamorai di questo borgo, ora città: Affori. E fu soprattutto per la sua villa e relativo parco, nonché per l’edicola votiva “La Madonna col bambino“, per la quale ho promosso e realizzato, con il contributo di alcuni sostenitori Afforesi, il suo restauro. Ma non solo questo: poco distante dalla villa, nella parrocchiale di Santa Giustina, c’è una preziosa tavola del XVI secolo, “La Vergine delle Rocce“, dipinta dal Luini e forse concepita con la visione di Leonardo. Si dice che questo dipinto potrebbe essere la terza tavola che lo studioso Luca Tomio, nel suo trittico “La Grande Milano di Leonardo“, ritiene mancante.

L’ex Soprintendente per l’Archeologia, le Belle Arti e il Paesaggio di Milano, Antonella Ranaldi, nel sopralluogo del 2020 a villa Litta Modignani, ha evidenziato lo stato dell’arte in cui versava l’edificio. Molti locali, inclusi quelli della barchessa, erano (e lo sono ancora) un disastro, così i saloni interni affrescati presentavano cartigli pittorici striati dall’acqua piovana, per i quali si è espressa dicendo “… che attendono mirati ed urgenti restauri…”.

Per lo più alcuni grandi affreschi, nella sala delle Arti, sono stati oscurati da un bellissimo intonaco!

Infine è l’intero complesso che necessita di una disamina distributiva dei locali; locali oggetto per una destinazione d’uso più consona da prevedere nel progetto di rigenerazione. Attualmente i locali sono parzialmente occupati dalla biblioteca comunale al primo piano; da una sala multifunzionale al piano terra e da un’ala, sempre al piano terra, utilizzata per attività ludiche per bambini e adolescenti.

L’Amministrazione Comunale dovrebbe far rivivere la villa nella sua antica bellezza, con il suo vasto parco, affinché diventi un luogo non solo di rimembranza del passato, ma anche un’attrattiva centrale territoriale, un luogo da frequentare in uno spazio che oltre ad essere multifunzionale, sia luogo culturale, visivo turistico, che generi proiezioni future innovative.

Per perseguire questo obiettivo è fondamentale adottare un approccio metodico e ben strutturato per il suo recupero, rigenerandolo. Questa relazione ha lo scopo di delineare una visione complessiva per proporre, suggerendo, un restauro complessivo sia della villa sia del parco, garantendo la preservazione della sua genuinità storica con l’intento specifico di riportare e ridistribuire le destinazioni d’uso nei vari ambienti, secondo la loro funzionalità.

In fin dei conti, Villa Litta Modignani deve far rivivere il suo battito e il suo respiro culturale: perché la cultura rigenera!

L’IDEA

Villa Litta Modignani è sempre stata un punto di riferimento storico importante per gli Afforesi, rappresentando un patrimonio culturale di inestimabile valore per la comunità stessa. La villa ha seguito il destino di molte ville del contado di Milano, ma in questo caso gli adeguamenti necessari non hanno giovato all’aspetto della ricca dimora nobiliare.

Prima di procedere, è essenziale sviluppare un approccio delicato, affinché l’intervento abbia una sua grazia, un garbo gentile come quello riservato a una bella donna.

È fondamentale condurre un’analisi dettagliata dello stato attuale della villa e del parco. Questa valutazione dovrebbe comprendere una rilevazione accurata dei danni, delle zone di degrado e delle parti dell’edificio e del parco che richiedono interventi immediati. La consulenza di esperti nei campi dell’architettura, dell’arte e della conservazione sarà essenziale per questo processo.

Il processo di restauro dovrebbe seguire i seguenti passaggi:

  • Le parti originali dell’edificio e del parco dovrebbero essere conservate e restaurate in modo da mantenere l’integrità storica. Qualsiasi intervento dovrebbe essere eseguito con il massimo rispetto per i materiali e le tecniche originali impiegate.
  • Le parti danneggiate dell’edificio dovrebbero essere riparate con attenzione, utilizzando materiali compatibili con quelli originali e seguendo metodi tradizionali di lavorazione.
  • Nel caso in cui parti dell’edificio o del parco siano state gravemente compromesse o perdute nel corso degli anni, è possibile considerare una ricostruzione fedele utilizzando informazioni storiche, fotografie d’archivio e dettagli documentati.

La villa dovrebbe diventare uno spazio che possa ospitare una varietà di attività culturali e artistiche. Ciò richiede che la progettazione e l’adattamento degli ambienti siano flessibili e funzionali. Tra queste funzioni si possono includere:

  • Mostre di pittura e scultura, anche di artisti emergenti.
  • Esibizioni teatrali, sia di commedie che di lirica.
  • Spazi per osservazioni astronomiche.
  • Presentazioni di libri, magari legate a un premio Litta per libri in concorso.
  • Corsi informativi e passatempi, inclusi tornei di scacchi di fama nazionale e internazionale.
  • Mostre di animali domestici e concorsi fotografici.
  • Mostre di opere grafiche, concorsi di poesie e di arti visive.
  • Proiezioni cinematografiche all’aperto.

Queste sono solo alcune idee, ma l’obiettivo principale è quello di far diventare Villa Litta un centro culturale con mostre internazionali.

Inoltre, dovrebbe essere presa in considerazione la creazione di un “Bistrot” o area ristoro all’interno del complesso, per accogliere visitatori e partecipanti agli eventi.

Il parco circostante offre un’opportunità unica per ospitare spettacoli all’aperto, eventi teatrali, mostre e altre manifestazioni. Il palcoscenico esistente tra gli alberi e le aiuole dovrebbe essere ripristinato per ospitare performance di vario genere. Inoltre, è possibile implementare aree per la fruizione del pubblico, come percorsi pedonali, panchine e spazi per la contemplazione.

La villa potrebbe diventare un centro di ricerca, documentazione e divulgazione della storia milanese-lombarda e dell’arte ad essa legata. Generare mostre permanenti o temporanee, workshop e conferenze, sarà possibile coinvolgere il pubblico nella comprensione della cultura e dell’eredità storica della villa, e del suo territorio. Una volta completato il recupero, dovrebbero essere restituiti alcuni dipinti trasferiti a Palazzo Marino e il cancello in ferro battuto ottocentesco d’ingresso alla villa.

Nella riqualificazione del parco è importante demolire quel muro all’ingresso dal viale Affori, così detto “Il muro della vergogna”,  lasciato lì a memoria delle stalle; oggi è solo un luogo d’inerzia.

La rigenerazione di Villa Litta Modignani richiede un approccio multidisciplinare, coinvolgendo esperti di conservazione, architetti, artisti e professionisti del settore culturale. Il nostro obiettivo è preservare il patrimonio storico, creare uno spazio culturale vivace e rispettare l’autenticità dell’edificio e del parco. È fondamentale educare la comunità sull’importanza di un restauro accurato e informarli sui dettagli del progetto in modo da promuovere il sostegno e la partecipazione attiva.

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