Qualità dell’architettura e bellezza della città

UCTAT Newsletter n.70 – SETTEMBRE 2024

di Elena Mussinelli

Prende avvio il prossimo 3 ottobre il Corso di formazione continua “Qualità ambientale e bellezza della città”, 1° edizione, promosso dal Gruppo di ricerca ENVI-Reg, Osservatorio sulla Rigenerazione Ambientale del Dipartimento ABC del Politecnico di Milano, in collaborazione con l’Associazione culturale Urban Curator TAT.

Il Corso affronta il tema della sostenibilità secondo una visione volta a integrare gli aspetti dell’innovazione tecnologica, della transizione ecologica e della salute e, in una prospettiva One Health, quelli della responsabilità sociale e dell’identità culturale dei luoghi, e quindi della bellezza della città.

Gli incontri sono organizzati in forma di seminari, laboratori, conferenze e interviste, con la presenza di un architetto ospite che restituisce la sua esperienza, anche attraverso la sua opera, e il suo punto di vista sul rapporto tra ambiente e bellezza, stimolando a riflettere sul “buon governo” (decisionale e progettuale) dei processi di rigenerazione ambientale, sociale e culturale della città. Con l’obiettivo di sviluppare competenze traversali nel progetto architettonico e urbano, ma anche di favorire una partecipazione attiva al dibattito sulla trasformazione urbana e di aprire a un ragionamento critico sulle delicate connessioni che legano la sostenibilità e la qualità dello spazio pubblico alla sua bellezza e vivibilità.

Il contesto italiano si caratterizza per la grande preminenza assegnata alla rigenerazione urbana, enfaticamente messa al centro di articolate “narrazioni” sulla sostenibilità climatica, ambientale e sociale dei grandi interventi di trasformazione delle città, cui troppo spesso non corrisponde un oggettivo riscontro nella realtà. Non aiuta certamente in questo la presenza di sistemi normativi sempre più pervasivi e dettagliati nel regolare l’attività di piano e di progetto in funzione di obiettivi e criteri di qualità, ma non per questo particolarmente efficaci…: come ricordava recentemente Fabrizio Schiaffonati citando Alessandro Pizzorno, «tutto deve essere normato perché tutto possa essere concesso», come ben dimostra il “caso Milano”…

Queste narrazioni sono smentite nei fatti dal crescente degrado e dal disagio sociale delle periferie urbane, ma anche da dati oggettivi quali quelli sul consumo di suolo (con nuove urbanizzazioni e infrastrutture su suolo libero che hanno determinato, pur dopo l’approvazione della legge regionale, un incremento da 400 a oltre 900 ettari/anno di suolo consumato in Lombardia e del 24% nel biennio 2021-2022 a Milano, con oltre 75 ettari di suolo consumato nel solo 2022[1]). Con le conseguenze e gli impatti che tutti abbiamo potuto constatare a fronte degli eventi meteorologici acuti degli ultimi anni: dall’ondata di calore dell’estate del 2021, con temperature superiori ai 40°C per diversi giorni consecutivi che hanno causato un notevole aumento dei ricoveri ospedalieri, al violento nubifragio dell’autunno 2022, che ha determinato allagamenti diffusi, smottamenti e danni alle infrastrutture, sino agli oltre 5.000 alberi abbattuti o gravemente danneggiati dal nubifragio del luglio 2023 (ma già sono stati fatti annunci di prossime 4.000 nuove piantagioni…), con danni stimati in circa 16 milioni di euro.

Questi disastri ambientali, a Milano come altrove, non solo determinano significativi impatti in termini di perdita di servizi ecosistemici, biodiversità e fruibilità degli spazi urbani, ma trasformano, peggiorandola, l’immagine della città, alterandone la bellezza spesso anche in siti di notevole rilevanza paesaggistica Nella tradizione delle città italiane ed europee, infatti, la vivibilità e la sostenibilità dello spazio urbano, e anche la sua bellezza, si fondano proprio sull’interconnessione tra ambiente e paesaggio, sul rapporto tra componenti naturali e caratteri culturali, ciò che oggi definiamo scientificamente come equilibro ecosistemico dell’habitat, ma che per molti versi costituisce anche l’anima stessa della città.

I temi che verranno affrontati nel corso dei seminari mirano così a focalizzare quelli che riteniamo essere gli snodi prioritari, da affrontare anche con urgenza (anche e in particolare a Milano, nella prospettiva dell’annunciata una nuova revisione del Piano di Governo del Territorio), di una governance del piano/progetto effettivamente orientata a obiettivi di rigenerazione: una adeguata risposta a una domanda abitativa, quantitativamente rilevante e qualitativamente connotata da forme nuove rispetto a quelle del passato, il rispetto e la messa in valore dei caratteri identitari dei luoghi, degli spazi pubblici e dell’architettura, anche con riferimento a quella straordinaria eredità che in molte città, Milano tra le prime in Italia, ci è stata lasciata dal “Moderno d’autore”.

Infatti, se il rapporto tra governo della città e bellezza intreccia, oltre l’urbanistica e l’architettura, numerose altre discipline, alla sociologia, all’economia, alla filosofia, ecc., il governo della città, attraverso le sue politiche e soprattutto i suoi strumenti di pianificazione, progetto e gestione, svolge un ruolo fondamentale nel conservare e determinare la bellezza urbana nella sua configurazione fisico-spaziale.

Le norme tecniche di attuazione e le regolamentazioni edilizie concorrono ad esempio a definire le caratteristiche morfologiche del costruito e degli spazi aperti, gli usi del suolo, gli allineamenti, le densità e le altezze degli edifici di nuova realizzazione, le quantità e qualità delle dotazioni di verde e attrezzature; scelte che hanno un impatto diretto sull’aspetto visivo e sulla qualità ambientale e fruitiva dello spazio urbano. Le Commissioni del paesaggio verificano (o almeno dovrebbero…) il soddisfacimento di requisiti principalmente estetici (dimensioni, materiali, finiture, colori, proporzioni, ecc.) in funzione di un appropriato e armonico inserimento dei nuovi manufatti nel contesto, nel rispetto delle preesistenze e per valorizzare il patrimonio storico-culturale. Gli investimenti per la rivitalizzazione, la cura e la manutenzione dei quartieri e degli edifici pubblici, delle infrastrutture, delle aree verdi, dei servizi e degli spazi aperti costituiscono poi una precondizione per la prevenzione del degrado (regolare pulizia e mantenimento di strade, marciapiedi e attrezzamenti dello spazio pubblico, rimozione di rifiuti, tag, graffiti, scritte vandaliche e affissioni improprie, illuminazione corretta, ecc.), contribuendo a creare non solo un ambiente ordinato, decoroso e più salubre, ma anche a incrementare la sicurezza reale e percepita.

In questa prospettiva si muove il ciclo di seminari, assumendo la qualità ambientale e la bellezza della città come esito di un articolato insieme di azioni per la cura dello spazio urbano, fatto di interventi coordinati e continuativi, tecnicamente adeguati e culturalmente consapevoli.

Corso di formazione continua “Qualità ambientale e bellezza della città”, 1° edizione

Direzione: Andrea Tartaglia

Co-direzione: Fabrizio Schiaffonati

Coordinamento: Maurizio De Caro

Comitato scientifico: Stefano Capolongo, Maurizio De Caro, Mario Losasso, Elena Mussinelli (Responsabile Scientifico), Fabrizio Schiaffonati, Andrea Tartaglia, Giovanni Verga

Segreteria scientifica: Raffaella Riva

Programma: sette incontri tematici e una tavola rotonda conclusiva

  1. giovedì 3 ottobre 2024, Nuove forme dell’abitareMaurizio De Caro con Raffaella Riva e Giovanni Castaldo
  2. giovedì 17 ottobre 2024, Identità dell’architettura milanese, Lorenzo Degli Esposti con Gianni Verga e Paolo Debiaggi
  3. giovedì 31 ottobre 2024, Conservazione dell’identità dei luoghi, Francesca Albani con Marco Biraghi e Matteo Gambaro
  4. giovedì 14 novembre 2024, Progetto e qualità dell’architettura, Andrea Margaritelli con Andrea Tartaglia
  5. giovedì 28 novembre 2024, Rigenerazione ambientale dello spazio pubblico, Alessandra Battisti con Filippo Salucci e Daniele Fanzini
  6. giovedì 5 dicembre 2024, Abitare lo spazio pubblico, Eliana Cangelli con Mario Losasso e Roberto Bolici
  7. giovedì 19 dicembre 2024, Valorizzare il Moderno d’autore, Maurice Kanah con Carlo Lolla e Fabrizio Schiaffonati
  8. giovedì 16 gennaio 2025, L’anima della città, Tavola rotonda con i membri del Comitato scientifico, coordina Elena Mussinelli

Sede di svolgimento
Tutti gli incontri si svolgeranno presso l’Educafé dalle ore 17,00 alle ore 19,00 (è prevista la possibilità di frequentare in modalità blended).

CFP
Riconoscimento dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Milano (frequenza minima: 80%, 16 CFP)

Contatti
Segreteria Scientifica: Raffaella Riva (raffaella.riva@polimi.it, +39 02 23995154)


[1] Dati ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) 2024

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