UCTAT Newsletter n.66 – aprile 2024
di Stefano Topuntoli
Discorrere di qualità urbana è diventato un passatempo, soprattutto per le amministrazioni milanesi che ne fanno fregio di democrazia e pluralismo, si imbastiscono ragionamenti sull’urbanistica, sulle trasformazioni “sostenibili”, parola obbligatoriamente onnipresente nelle frasi dell’intellettuale di turno, si modificano piccoli tratti di città con progetti che, vanamente, cercano di razionalizzare il traffico veicolare, si piantano alberi ovunque con l’idea che tutti quanti respireremo meglio, si indicono referendum sulla riapertura dei navigli, si invita la popolazione a dare giudizi profani sulla nuova sistemazione di piazzale Loreto, diabolico crocicchio di sette strade, assi viari le avrebbe chiamate l’architetto flaneur, che da tempo immemore cerca di avere ragione della sua deformità ettagonale.
Tutto questo fermentare di pensieri importa relativamente poco al popolo minuto che gravita intorno alla mia Via Padova, ci sono altri problemi più urgenti da risolvere, problemi che riguardano la vita quotidiana dei quali mando un piccolo saggio fotografico, siamo in via Conegliano angolo Leoncavallo adiacenze via Padova, quella che vedi è una pubblica discarica “autorizzata” dall’amministrazione comunale che provvede regolarmente alla pulizia, una specie di zona franca dove gettare masserizie, la minaccia delle telecamere è una specie di spaventapasseri, infatti non esistono, sembra quasi che quel cartello sia un invito a depositare qualsiasi scarto della nostra società dei consumi. Già segnalato al sindaco troppo impegnato con San Siro e a difendersi per le buche sulle strade.
Il nostro Existenzminimum parte da quella discarica, dalle piccole cose, dai nostri comportamenti.
Saluti dalla via Padova




