UCTAT Newsletter n.67 – maggio 2024
di Duccio Prassoli
Abstract
Negli ultimi quindici anni, tra gli importanti interventi architettonici che hanno portato alla definizione dell’attuale immagine di Milano, trovano posto una serie di edifici per l’istruzione di notevole rilevanza. Accostandosi a illustri precedenti del XX secolo – come il complesso dell’Università Bocconi (con realizzazioni di Giuseppe Pagano, Ignazio Gardella e Giovanni Muzio), la struttura di Vittoriano Viganò per l’Istituto Marchiondi, gli edifici di Gio Ponti al Politecnico o il recupero dei chiostri bramanteschi dell’Università Cattolica da parte di Giovanni Muzio – i recenti casi firmati da Grafton Architects, Kazuyo Sejima e Renzo Piano stanno scrivendo una nuova pagina dell’architettura milanese per quanto concerne questo genere di opere. Nel recente periodo, con l’avvio del PNRR, nuovi edifici aventi medesima vocazione sono stati finanziati e risultano tutt’ora in fase di realizzazione. Tra questi trova posto il nuovo liceo statale Giovanni Gastel a Quarto Oggiaro.
Il primo luglio del 2022 veniva pubblicato dal Ministero dell’Istruzione, nell’ambito del Piano nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR), un bando per la progettazione di 212 edifici scolastici pubblici da realizzare in tutta Italia attraverso interventi di sostituzione edilizia. Finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Next Generation EU, le direttive ministeriali imponevano scadenze piuttosto stringenti richiedendo l’invio di proposte progettuali entro gli ultimi giorni dell’agosto successivo. Una tempistica forse eccessivamente ridotta visti gli importanti numeri legati all’operazione: 1,19 miliardi di euro di budget (di cui € 800.000.000,00 a valere sulle risorse comunitarie del PNRR ed € 389.326.904,94 da reperire nell’ambito delle risorse già disponibili a legislazione vigente nel bilancio del Ministero dell’istruzione) [1] per la realizzazione di circa quattrocentomila metri quadrati dedicati a “edifici innovativi dal punto di vista architettonico, strutturale e impiantistico” [2].
Nonostante i limiti temporali per la produzione degli elaborati e la mancanza di un dibattito che certamente sarebbe risultato necessario e utile per indirizzare i progettisti, edifici virtuosi sono in fase di realizzazione in tutta Italia. In Lombardia sono quattordici i complessi scolastici oggetto di sostituzione edilizia, di cui quattro nei confini milanesi. Tra questi vi è il progetto affidato al raggruppamento costituito da Degli Esposti Architetti S.r.l., prof. arch. Elisa Cristiana Cattaneo, CEAS S.r.l., Rethink Energy S.r.l., Corbo Rosso S.r.l. e dal dott. Umberto Guerra per il nuovo liceo artistico e di studi economici-sociali Giovanni Gastel dell’Istituto Superiore Paolo Frisi sito in via Amoretti 61/63 nel settore nord della città. L’opera rappresenta l’investimento più significativo (26,4 milioni di euro) realizzato con fondi PNRR nell’ambito della Città metropolitana [3] e prevede la realizzazione di 4315 mq coperti distribuiti su 3 piani fuori terra e la sistemazione a verde di ulteriori 5234 mq inseriti in un’area complessiva di progetto di oltre quattordicimila metri quadrati.
L’edificio oggetto di sostituzione rappresenta una delle strutture a servizio del Quartiere INA-Casa (poi Gescal) Vialba II realizzato tra il 1958 e 1965 su progetto di Cesare Lacca (progetto urbanistico), Ezio Cerutti, Aldo Putelli, Giorgio Moro, Fausto Natoli e Carlo Rusconi Clerici (capigruppo). Costituito da due volumi in linea disposti parallelamente tra loro, la sua demolizione ha preso avvio nel dicembre del 2023 interessando il solo corpo ovest del complesso e mantenendo in attività il secondo edificio. Il cronoprogramma, superata la prima fase, prevede il prosieguo delle attività didattiche all’interno del corpo di nuova realizzazione e la demolizione di quello attualmente in uso per permettere la costruzione di ulteriori nuove volumetrie.
Il progetto sviluppato nell’ambito del PNRR, impostato su un fabbisogno di spazi riferito a 759 studenti a fronte dei 441 attualmente ospitati, può essere letto in pianta come l’accostamento di tre corpi a “L” (di cui l’ultimo privato della sua appendice minore) affiancati sul fronte est da due volumi adibiti a palestra e ad auditorium/ teatro di posa.
La struttura principale, nella sua configurazione a “E”, raccoglie al piano rialzato gli ambienti adibiti a uffici, area ristoro e aule tematiche, mentre ai piani superiori si dispongono gli spazi per le lezioni frontali e ulteriori aule tematiche. Le maniche trasversali vedono una distribuzione a corpo triplo di profondità pari a 17,3 metri connesse a est da una manica longitudinale a corpo doppio di profondità pari a 10,4 metri e a ovest da un loggiato pluripiano in affaccio su un nuovo parco urbano di prossima realizzazione. Tale configurazione perimetra ampie aree verdi adibite ad aule-giardino sulle quali affacciano gli ambienti dell’edificio rivolti a ovest. Sul fronte est si collocano, a ridosso del corpo principale, due volumi a doppia altezza adibiti a palestra e ad auditorium/teatro di posa, il cui spazio di separazione configura l’ingresso principale alla struttura scolastica. Questi tre spazi (auditorium/teatro di posa, accesso e palestra) definiscono un asse che, attraverso ampie vetrate presenti nei due volumi, consente una visione in profondità degli ambienti.
Da un punto di vista compositivo, l’opera permette un immediato rimando all’operato dei maestri milanesi e comaschi del passato. Il fronte ovest, con la presenza del ballatoio loggiato che unisce le tre maniche edilizie, evoca impetuosamente il prospetto principale della Casa Rustici di Giuseppe Terragni e Pietro Lingeri (1936) così come – nella presenza sporgente del telaio strutturale e nello svuotamento del fronte – alcune delle opere più emblematiche di Luigi Figini e Gino Pollini quali il progetto per la nuova sede dell’Accademia di Brera e il vicino intervento al quartiere Harar. Il fronte sud accoglie invece l’immagine dell’ex Casa del Fascio (1936)di Terragni e Lingeri a Como e quella dell’Istituto Marchiondi (1957) di Vittoriano Viganò la cui traccia emerge nella composizione delle parti finestrate e murarie sovrastate dagli elementi strutturali verticali. Il fronte est, in fine, pur mostrando analogie con il Padiglione Portoghese (1998) a Lisbona di Alvaro Siza Vieira, è memore di un ulteriore progetto – mai realizzato – del razionalismo comasco: l’Officina per la produzione del gas (1927) di Terragni. Questo prospetto, che cela i volumi adibiti ad auditorium/teatro di posa e palestra, differisce rispetto al resto dell’opera per la presenza di pilastri rettangolari e non più quadrati che emergono dai muri ciechi, definendo dei portali di uguali dimensioni che evidenziano con la loro forma una destinazione d’uso differente da quella del corpo a “E”. Nel prospetto ovest di quest’ultimo, infatti, la schietta e seriale composizione dei pilastri intervallati dai ballatoi di distribuzione, verte verso un ritmo ABAC | AAA | ABAC | AAA | ABAC. Un linguaggio, in definitiva, che pone radici nella colta esperienza del razionalismo comasco e del moderno milanese il cui riverbero è espresso in una bilanciata emanazione nel progetto descritto. Come riportato da Lorenzo Degli Esposti (capogruppo del progetto vincitore): “La composizione architettonica [dell’edificio] si basa su un blocco coeso rettangolare di tre piani fuori terra, che si configura come una matrice di spazi indoor (con affacci prevalentemente nord-sud per una migliore illuminazione) e di spazi aperti, in un ideale rapporto tra spazi ed attività interni ed esterni, fatto di permeabilità, trasparenza, sinergia e compenetrazione. Il linguaggio architettonico del progetto è incentrato su un disegno sintattico di elementi quali telai, setti, travi frangisole, tetti piani, sul nitore degli intonaci bianchi e dei serramenti in alluminio, sul rapporto tra questa architettura rigorosa e al contempo candida e il progetto della natura e degli spazi aperti circostanti, con giardini e patii che si intrecciano con le maniche costruite dell’edificio, pur in una concezione unitaria dell’intero complesso. […] Tutti i tre livelli della nuova scuola interagiscono con gli spazi aperti: il piano rialzato con piazzette e aule-giardino, patii alberati per attività e svago; la grande palestra, l’auditorium, il teatro di posa e la caffetteria sono in sinergia tra loro, anche attraverso pareti mobili, nonché si affacciano sugli spazi esterni, per usi molteplici e diversificati; gli spazi distributivi del primo e secondo piano, con le loro aule e laboratori, sfociano in una lunga loggia-ballatoio che corre sull’intero fronte ovest, affacciata sul futuro parco pubblico del Comune di Novate. […] Gli spazi aperti per attività esterne e a giardino, progettati con la prof. arch. Elisa Cattaneo, si basano sul paesaggio come infrastruttura performativa, portatrice di benefit ecologici e ambientali, alla luce dei principi delle discipline del Landscape e Ecological Urbanism e delle agende urbane europee e globali”.
Riferimenti Bibliografici
[1] Ministero dell’Istruzione, (5 maggio 2022), Decreto di destinazione di ulteriori risorse finanziarie per l’attuazione della Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica – Componente 3 – Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici – Investimento 1.1: “Costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici”, del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU, p.13.
[2] Ministero dell’Istruzione e del Merito, PNRR Edilizia scolastica, MIM e Invitalia pubblicano procedura di gara: 800 mln per la realizzazione di nuove scuole altamente sostenibili. Comunicato stampa.https://www.miur.gov.it/-/pnrr-edilizia-scolastica-mim-e-invitalia-pubblicano-procedura-di-gara-800-mln-per-la-realizzazione-di-nuove-scuole-altamente-sostenibili-scadenza-30-g Ultima consultazione 28 maggio 2024.
[3] Sara Bernacchia, Istituto Frisi, al via la demolizione: il nuovo liceo Gastel sarà completato entro il 2026. La Repubblica, 28 dicembre 2023. https://milano.repubblica.it/cronaca/2023/12/28/news/istituto_frisi_demolizione_il_nuovo_liceo_gastel_entro_il_2026-421770033/. Ultima consultazione 28 maggio 2024.





