UCTAT Newsletter n.23 – maggio 2020
di Paolo Caputo
Nel 2009, in vista di EXPO, Comune di Milano e Regione Lombardia organizzarono un momento pubblico di confronto: gli “Stati generali EXPO 2015”.
Come tutti ricorderanno il tema prescelto era relativo all’Alimentazione del Pianeta indagato da plurime prospettive. Tra le altre quella di una nuova, virtuosa alleanza tra costruito e non costruito, campagna e città.
In quella occasione presentai per la prima volta la mia idea di “Metropoli Giardino” che, recuperando la storica tradizione delle “città giardino” trasferiva alla scala metropolitana il modello adeguandolo ai nuovi processi di urbanizzazione, di inurbamento, alle nuove (e nello stesso tempo) precarie grandi concentrazioni di popolazione in alcuni sistemi megapolitani che prospettano l’affollamento di spazi esigui e la corrispondente desertificazione di territori sempre più estesi. Processi globali che toccano il vecchio quanto il nuovo mondo.
L’Italia non ne è esente. Prima le grandi migrazioni dal sud al nord, poi l’abbandono di gran parte della fascia montana alpina e appenninica, accelerata dagli eventi sismici accaduti a più riprese e a distanza di pochi anni, hanno squilibrato l’assetto insediativo del paese costruitosi storicamente su una “ponderata” rete di centri grandi, medi e piccoli.
Milano non fa eccezione con un territorio a nord del suo nucleo storico che si è saturato urbanisticamente fino alle Prealpi inglobando città quali Monza, Varese, Como, Lecco, etc.
Al contrario al sud la campagna ha conservato il proprio assetto basato su centri urbani di piccola-media dimensione e sulle strutture rurali fondate sostanzialmente su Cascine di antica formazione.
L’ipotesi da me presentata prospettava quindi un modello di crescita e riorganizzazione metropolitana orientata a non saturare ulteriormente le aree a nord, al contrario a desaturarle, e ad implementare la rete insediativa a sud favorendo un processo di solidale integrazione tra città e campagna produttiva, tra costruito e non costruito, tra paesaggio urbano e rurale al fine di pervenire ad un equilibrato sistema ambientale e ad un nuovo paesaggio.
L’idea allora presentata non si è poi tradotta in un programma o in un progetto di carattere politico, istituzionale e amministrativo. Né io personalmente mi sono riproposto nuove occasioni. Al contrario una occasione professionale inerente il progetto di recupero della Cascina Ronco a Poasco, piccolo borgo immediatamente a sud di Milano, in territorio amministrativo di San Donato, mi ha rafforzato nell’idea della Metropoli Giardino in quanto il progetto prevede la realizzazione di qualificate residenze, in un contesto compiutamente green, con i servizi di base nel raggio di pochi minuti pedonali e con un sistema di nuclei complementari posti a rete nel raggio di esigui chilometri.
Mi è sembrato di poter leggere con chiarezza un frammento della Metropoli Giardino milanese.
Qui di seguito immagini dal contributo agli Stati Generali EXPO 2015 ed una scheda inerente il progetto della Cascina Ronco a Poasco.
La “Metropoli Giardino”. È questa la nuova sfida progettuale che ritengo debba prefissarsi la Città Metropolitana di Milano, nel traguardare il proprio sviluppo ad integrazione delle operazioni di rigenerazione urbana come quelle in corso sugli Scali ferroviari.
Desaturare l’area nord e fondare la crescita sul recupero delle Cascine diffuse nel territorio a sud organizzando intorno ad esse piccoli borghi autosufficienti nell’ambito di un sistema a rete che già esiste e che va reinterpretato.
In questo quadro concettuale il mio primo concreto progetto interessa il Recupero e la Ristrutturazione della Cascina Ronco a Poasco, futura residenza per circa 130 famiglie con servizi e ampi spazi a giardino comuni.
A pochi metri il plesso scolastico, la parrocchia, il circolo sociale, negozi di vicinato, il centro sportivo.
A distanza di un chilometro Chiaravalle, Quintosole, Noverasco e altri centri del Parco Sud, potenziali capisaldi di un nuovo modello di sviluppo abitativo alternativo alla “densificazione” propugnata negli ultimi anni e che tanto ha mostrato il fianco in relazione alle problematiche causate dalla pandemia di Coronavirus ancora in corso.




