UCTAT Newsletter n.1 – gennaio 2019
di Luca Baio
Perché un articolo sulla Paullese? Semplice, basta guardare quello che sta succedendo oltre quel tratto di strada che finisce nel nulla alle porte di Milano.
Le iniziative previste sul territorio contemplano il completamento di Santa Giulia: a ottobre 2018 è stato inaugurato il cantiere per la realizzazione di Spark One, joint venture tra Risanamento e Lendlease per lo sviluppo di nuovi uffici all’interno dei lotti sud di Milano Santa Giulia, di 400mila metri quadrati di residenza, servizi e un’arena di 15mila spettatori che verrà impiegata nei disegni dell’amministrazione anche nei Giochi Olimpici 2026. Il Palazzetto avrà collegamenti diretti con l’aeroporto di Linate, con l’alta velocità, con la metropolitana per arrivare in centro città e ci sarà un tram che farà la spola nel quartiere.
Seguirà Spark Two con altri 15.000 mq di terziario affiancati all’area dei 65.000 mq già occupate da Sky. A Merezzate, a nord ovest del quartiere Santa Giulia, è in corso di esecuzione un nuovo quartiere con 800 alloggi a canone sociale, una scuola media, un asilo, strade e servizi. Lombardini22 sta lavorando per ad un progetto di edifici direzionali per 40mila mq. Completano il quadro degli interventi privati la realizzazione della più grande struttura alberghiera di 460 camere, i 20.000 metri quadrati dell’area ferroviaria di Sistemi Urbani inseriti nell’Accordo di Programma sugli Scali, le volumetrie previste lungo la via Toffetti, il recupero della cascina Nosedo, la previsione di una metrotranvia bidirezionale sud est che connetterà il quartiere Forlanini (M4) con la stazione ferroviaria di Rogoredo (linea M3).
E per finire le proposte di UCTAT, e non solo, con la demolizione del cavalcavia di Corvetto, un centro olimpico natatorio nell’area di Porto di Mare e la rifunzionalizzazione della stazione Rogoredo con la realizzazione di un manufatto-ponte a scavalco dei binari ferroviari che riconnette il piazzale antistante la stazione con il nuovo quartiere Santa Giulia.
E la Paullese? L’OTI (Osservatorio Territoriale Infrastrutture) nord ovest, rende noto il potenziamento della strada provinciale Paullese da Cremona a San Donato Milanese. L’intervento riguarda il potenziamento della carreggiata da Peschiera Borromeo a Crema. In particolare in Provincia di Milano si prevede la realizzazione dello svincolo all’intersezione con la SP 39 della Cerca e il raddoppio della carreggiata da Peschiera Borromeo a Spino d’Adda per una lunghezza di circa 12.2 Km, nonchè un nuovo ponte sul fiume Adda. In Provincia di Cremona l’intervento, che si sviluppa per 14 km, riguarda il raddoppio della carreggiata da Spino d’Adda a Crema e la realizzazione delle varianti di Spino d’Adda, Pandino e Dovera. I lavori iniziati nel 2008, termineranno nel 2022 con un costo dell’opera pari a 288.500.00,00 euro con Finanziamenti disponibili pari a 279.500.000,00 e una criticità di 9 milioni di euro da reperire per l’eliminazione delle interferenze semaforiche di San Donato Milanese attraverso economie sugli altri progetti. Un intervento impegnativo sia dal punto di vista delle infrastrutture che economico. Segno che 14mila utenze giornaliere infrasettimanali meritano una certa attenzione.
Il Comune di Milano, nel Piano Urbano della Mobilità del 2001 aveva previsto un prolungamento della Paullese verso il centro città come connessione tra la rete autostradale e la rete delle circonvallazioni. Nell’aggiornamento del Piano del 2006 veniva individuata la necessità di un doppio attraversamento e l’innesto sulla circonvallazione in due località diverse e un terzo tratto che doveva attraversare la ferrovia. Negli anni successivi viene abbandonata l’idea di portare grandi arterie di traffico oltre l’anello delle tangenziali e così il progetto della Paullese è soggetto ad un ripensamento e ad un ridimensionamento legato anche ad una visione della mobilità urbana che prevede il potenziamento del trasporto pubblico.
Precisamente il Piano Urbano della Mobilità del 2018 reimposta il progetto trasformando la Paullese da elemento di cerniera tra gli anelli della tangenziale e della circonvallazione urbana a elemento di ritessitura di quartiere a partire proprio da Santa Giulia. In questa prospettiva si rinuncia al doppio attraversamento verso piazzale Cuoco e piazza Bologna riducendolo ad un unico punto di attraversamento ferroviario attestato al sistema di rotatorie di via Varsavia e di via Sulmona, vengono riconsiderati gli standard geometrici e ridotto il calibro: una sola corsia per senso di marcia. Una riclassificazione funzionale a tutti gli effetti. Da strada a scorrimento (rete principale) a strada di collegamento di quartiere (rete secondaria). L’idea forte dell’amministrazione alle spalle di questo ripensamento è quella di una drastica riduzione della mobilità su gomma sia in entrata che in uscita a favore del trasporto pubblico, inteso non solo urbano ma prevalentemente come sistema di accessibilità da tutta l’area dell’hinterland suburbana con il sistema ferroviario regionale nel quale l’hub di Rogoredo diventa uno fra gli elementi portanti per lo sviluppo del sistema.
Una proposta percorribile fatta salva la comunione di intenti tra Comune, Regione e RFI e qualche milione di euro. È problematico che l’arrivo in città della nuova Paullese sia da tempo arenato nell’area centrale di Santa Giulia. Un esempio non virtuoso di opera pubblica non completata. Infrastruttura certamente necessaria e urgente, soprattutto in questa nuova ottica di un qualificato asse urbano interquartiere.

