Un centro natatorio a Porto di Mare

UCTAT Newsletter n.1 – gennaio 2019

di Andrea Tartaglia e Paolo Debiaggi

Una struttura per l’attività natatoria in grado di accogliere periodicamente eventi sportivi nazionali e internazionali collocata in Porto di Mare è una scelta appropriata sia alla scala locale che a quella metropolitana. Si tratta di una funzione necessaria per le esigenze metropolitane, coerente con la storia di Porto di Mare e la sua vocazione, con la domanda di servizi e opportunità anche sociali, l’elevata accessibilità e le caratteristiche ambientali e paesaggistiche. Gli sport acquatici sono attrattivi per un’utenza allargata sia amatoriale che agonistica (il nuoto è il secondo sport più praticato per utenti in Italia). Tali tipi di impianti garantiscono una fruizione continuativa ed estesa, con un ruolo quindi anche di presidio territoriale. Si tratta di una funzione complementare alle attrezzature sportive e per il tempo libero già in loco. Un impianto con piscine, sia al coperto che all’aperto, che, con le preesistenti strutture, rappresenterebbe un rilevante ampliamento dell’offerta. La trasformazione comporterà l’eliminazione di strutture fatiscenti, salvaguardando invece le cascine storiche. Il progetto di riqualificazione ambientale si completa con la rinaturalizzazione lungo la strada per Chiaravalle. Porto di Mare, se adeguatamente rifunzionalizzato, potrebbe fornirne un importante contributo al potenziamento del sistema locale sia in termini di rigenerazione urbana che di miglioramento della qualità ambientale. La trasformazione dell’estesa proprietà comunale dovrebbe garantire un programma di riqualificazione complessiva dell’area nell’interesse collettivo.

Si tratta di un contesto sensibile in cui il governo del rapporto città/campagna assumerà un significato emblematico. Si tratta, da una parte, di qualificare il fronte della città consolidata, dall’altro, di organizzare lo spazio/soglia di passaggio tra la città e il Parco Agricolo Sud, attraverso la valorizzazione, completamento e messa a sistema degli interventi già avviati in questo senso (interventi di bonifica ambientale, piste ciclabili, aree a parco, ecc.) e presenti nella programmazione comunale. Da qui nasce la proposta di identificare una sola grande funzione coerente con la storia di Porto di Mare, la sua vocazione, le esigenze di servizi e opportunità anche sociali, le opportunità di mobilità e l’elevata sensitività in termini ambientali e paesaggistici. Funzione che tuttavia deve anche essere coerente con le esigenze del sistema metropolitano allargato e si deve confrontare con le infrastrutture già presenti e con quelle programmate.

Il nuovo centro natatorio ospiterà tutte le attrezzature e gli impianti necessari allo svolgimento delle diverse discipline acquatiche (nuoto, pallanuoto, tuffi, nuoto sincronizzato), sia indoor che outdoor, sia per la fruizione ludica-amatoriale che sportiva-agonistica. Un organismo edilizio articolato che potrà qualificare il nuovo fronte urbano e, contemporaneamente, costruire il portale idoneo di accesso alle attrezzature sportive e al parco. Al tempo stesso, favorirà la costruzione di un fronte di interfaccia con il sistema urbano e faciliterà il governo degli accessi e la definizione di corrette relazioni con il paesaggio del parco e le sue componenti naturalistiche.

Ipotesi di masterplan per Porto di Mare, UCTAT – Andrea Tartaglia, Paolo Debiaggi