UCTAT Newsletter n.2 – giugno 2018
di Arturo Majocchi
Il PGT vigente fu approvato in via definitiva nel maggio 2012, dopo un lungo periodo di gestazione in corrispondenza delle due Amministrazioni comunali che se ne sono occupate, la Giunta Moratti-Masseroli prima e quella Pisapia-De Cesaris-Balducci poi.
La legge n. 12/2005 prevede comunque una scadenza temporale del Documento di Piano, trascorsi 5 anni dall’entrata in vigore. Dopo il periodo di validità del Documento di Piano 2012-2017, nel gennaio 2017 l’Amministrazione comunale avvia il procedimento di redazione del nuovo Documento di Piano e delle Varianti al Piano dei Servizi e al Piano delle Regole.
Nel frattempo però entrano in vigore nuove disposizioni, a seguito delle due Leggi regionali n. 31/2014 e n. 16/2017 che hanno definito nuove scadenze per l’adeguamento degli strumenti di pianificazione territoriale sovraordinati al livello comunale (Regione e Provincia/Città Metropolitana). Pertanto nel novembre 2017 il Consiglio comunale ha deliberato la proroga della validità del Documento di Piano attuale a fine novembre 2018.
Precedentemente nell’agosto 2017 è stato pubblicato il “Documento di Obiettivi per il Piano di Governo del Territorio” e il “Documento di scoping”. Nell’aprile 2017, attraverso la pubblicazione di un questionario on-line, sono state raccolte le proposte dei cittadini e delle diverse componenti economiche e sociali. In particolare, attrattività e inclusione, rigenerazione urbana, resilienza, qualità degli spazi e dei servizi per il rilancio delle periferie, semplificazione e partecipazione sono i nuovi temi alla base del futuro urbanistico di Milano. Sempre agli inizi del 2017 è stato pubblicato il Documento Unico di Programmazione (DUP) 2017-2019. Contestualmente all’avio della variante è stata necessariamente avviata la procedura VAS: Documento di scoping, convocazione Prima Conferenza di Valutazione, deposito Rapporto Ambientale e Sintesi non tecnica, Seconda Conferenza di VAS e infine Parere motivato e Dichiarazione di Sintesi Finale. Tale procedura si svilupperà in parallelo a quella dell’elaborazione del nuovo PGT, ovvero dopo il Documento degli Obiettivi già pubblicato, si avrà il deposito dei Documenti del PGT (30 gg) per i pareri delle parti sociali ed economiche; il deposito del PGT con pubblicazione e invio agli enti (30 gg di deposito + 30 gg di raccolta osservazioni); le analisi delle osservazioni e redazione delle controdeduzioni e infine controdeduzioni alle osservazioni e recepimento parere degli enti per l’approvazione. Dal deposito del PGT(fase di adozione), alla approvazione definitiva i tempi tecnici (non quelli politici dilatabili) non dovrebbero essere superiori ai 150 giorni.
In questo iter a che punto siamo con il PGT? Sembrerebbe che a breve verrà presentato con tre diverse iniziative il Piano entro l’estate 2018. Nel mese di maggio si sono tenuti i Laboratori presso i Municipi e le presentazioni pubbliche presso la Triennale. Successivamente avverrà la pubblicazione e il deposito dei documenti per le parti sociali e entro la fine dell’anno 2018 si potrebbe avere l’Adozione del Piano. L’Adozione del Piano che consiste non solo nel nuovo Documento di Piano ma anche nelle Varianti al Piano dei Servizi e al Piano delle Regole. Nel 2019, tempi della politica permettendo, adottati i 3 documenti del PGT, seguiranno dopo il deposito degli atti, le fasi di presentazione delle osservazioni e dei pareri degli enti, di controdeduzioni e recepimenti per l’approvazione definitiva. L’iter delineato, quasi un cronoprogramma, dovrebbe comportare il totale rispetto da parte dell’azione politica, caratterizzata però da tempistiche disgiunte dai tempi tecnici e imprevedibili in quanto derivati dall’andamento dei rapporti politici tra maggioranze e minoranze. Se ciò si verificasse, la tempistica indicata sarebbe oggetto purtroppo di ulteriori prolungamenti al momento non quantificabili.
Probabilmente l’iter del nuovo Piano iniziato nel 2012 potrà terminare nel 2019 (7 anni!!!). Ma nel corso di questi anni cosa è successo? In materia di pianificazione territoriale e modifiche dell’assetto urbanistico della città, con riferimento allo stesso intervallo di tempo (2012-2019), cosa si è verificato sia in termini di proposte progettuali che di realizzazioni? Innanzitutto il riutilizzo delle aree EXPO con proposte di insediamenti rilevanti e l’indeterminatezza sul futuro del grande comparto di Città Studi, che in parte dovrà trasferirsi in area EXPO; il raggiungimento dell’Accordo di Programma con le Ferrovie per la valorizzazione dei 7 scali dismessi; il nuovo piano per Santa Giulia Nord e Sud di Lendlease; il piano di recupero delle Caserme (a che punto è?); gli ATU del vigente PGT rimasti “in sonno”. Se alcuni temi hanno trovato delle soluzioni, altri sono in discussione/definizione sia alla scala comunale che metropolitana, quali, ad esempio, l’uso di Piazza d’Armi; il nuovo stadio/stadi; l’Ortomercato; il nuovo Cerba; l’avvio di altri PII; l’apertura dei Navigli; ecc. Alla scala metropolitana, ad esempio, come procede la realizzazione della “Città della Salute”, dell’area commerciale di Segrate sull’area della exDogana; del centro commerciale di Arese, ecc.
In conclusione si ha l’impressione dell’esistenza di due livelli sia di dibattito che di intervento sulla tematica territoriale-urbanistica: il primo di tipo metodologico, strategico e di fatto astratto e a-temporale, dove avvengono discussioni e confronti più o meno partecipati con la definizione nei migliori dei casi di “linee guida”. Il secondo livello è invece quello delle scelte operative che avvengono in termini dettagliati e senza alcun riferimento alle grandi strategie enunciate al primo livello. Altri casi, del secondo livello, rimangono “in sonno” finchè non si verificano i necessari accordi tra il pubblico e i promotori privati. Siamo di fronte a una “deregulation” diffusa e non dichiarata?
A proposito di scelte operative, non si sa invece più nulla del c.d. “Patto per Milano”, intesa istituzionale e di programma promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel settembre 2016, allora Matteo Renzi capo del Governo, e rinnovata recentemente nel 2017 anche da Paolo Gentiloni, che comportava investimenti per circa 2,5 miliardi di euro, nei settori della mobilità urbana (prolungamento di linee metropolitane e nuove linee); il dissesto idrogeologico (Seveso); la qualità urbana e le periferie; il welfare e la sicurezza; infine Human Technopole e la creazione di una ZES (Zona Economica Speciale) all’interno dell’area EXPO.
Infine, alcune altre considerazioni:
– i Municipi in questa moltitudine di piani sullo stesso territorio non hanno alcun ruolo di rilievo sia a livello strategico, che a quello operativo, inoltre non gli viene dato quel ruolo paritario politico/amministrativo, che dovrebbero avere nei confronti dei comuni limitrofi;
– non sembra esistere un dialogo e un coordinamento neanche tra i due principali strumenti di pianificazione tra loro strettamente interdipendenti, il PGT e il PUMS, sia per le rispettive tempistiche lunghe e sfasate, sia nel confronto tra contenuti, scelte strategiche e soprattutto priorità, che assumono, queste sì, una importanza rilevantissima date le limitate risorse economiche;
– il processo di pianificazione territoriale non presenta i necessari coordinamenti tra quello locale-cittadino e quello metropolitano, dove la “Città Metropolitana di Milano” ha approvato nel maggio 2016 in via definitiva il suo “Piano Strategico 2017-2019” con le proprie 6 strategie e l’individuazione di Zone Omogenee e infine quello regionale che dovrebbe redigere (lo sta già facendo?) il proprio piano(PTR);
– i due provvedimenti regionali (L.R. n. 31/2014 e L.R. n. 16/2017) contribuiscono ad aumentare l’indeterminatezza/incertezza dei tempi degli iter procedurali a livello locale-comunale, in quanto impongono alla Città Metropolitana di Milano l’adeguamento del Piano Territoriale Metropolitano entro 24 mesi dall’adeguamento del Piano Territoriale Regionale (PTR). A loro volta i comuni, alla prima scadenza del Documento di Piano, devono adeguare i propri PGT. In termini di cronoprogramma quando?