Smart City e sicurezza urbana

UCTAT Newsletter n.7 – dicembre 2018

di Roberto Re

Il 26 ottobre 2018 è stata ratificata dal Presidente dell’UNI la UNI/PdR 48:2018 “Sicurezza urbana – Quadro normativo, terminologia e modelli applicativi per pianificare, progettare, realizzare e gestire soluzioni di sicurezza urbana”, frutto della collaborazione tra UNI e Fondazione Ordine Ingegneri Provincia di Milano – FOIM. Il documento intende contribuire alla definizione, e all’adozione, di un linguaggio comune nel settore per fornire una panoramica su legislazione e normativa tecnica nazionale, europea e internazionale e per proporre modelli applicativi di riferimento, per pianificare, progettare, realizzare e gestire soluzioni di sicurezza urbana

Con l’espressione “sicurezza urbana” si intende la tutela della vivibilità, del decoro e del bene pubblico nelle nostre città, da perseguire anche attraverso interventi di riqualificazione urbanistica, sociale e culturale, e recupero delle aree o dei siti degradati.
In un contesto di globalizzazione, crescita demografica sostenibile e digitalizzazione, il tema è particolarmente attuale e alimenta un dibattito che si concentra su “preoccupazioni e qualità della vita del cittadino”, ma anche su “soluzioni smart, sostenibili e integrate” per la pianificazione, la progettazione e la gestione della sicurezza urbana.
Oggi l’urbanizzazione registra una crescita costante, moltiplicando problematiche e contromisure man mano che le città si attrezzano per diventare “smart cities”. 
La definizione “smart city” (ISO 37120) sottintende una città in grado di offrire una migliore qualità dei servizi e della vita per coloro che vi abitano, o che vi transitano, grazie all’utilizzo intelligente di tecnologie avanzate, soprattutto riferite a tecnologie dell’Informazione e Telecomunicazione  (ICT)  .
Una City non è Smart se non è sicura: non è smart se non è sostenibile ed è quindi necessaria anche una grande attenzione alla sicurezza ed a costi futuri nascosti, occorre stabilire priorità di intervento non solo prendendo in considerazione i benefici immediati o la visibilità dei pianificatori, ma soprattutto i rischi connessi. 
La “smart city” è il risultato di servizi, infrastrutture e oggetti interconnessi in particolare tramite tecnologie IoT (Internet of Things); la città non nasce “smart” ma lo diviene gradualmente, attraverso l’evoluzione e l’integrazione dei suoi componenti in modo partecipato e sempre agendo con prudenza qualora le soluzioni risultino pericolose.

Integrazione e partecipazione due politiche chiave:

Sicurezza Integrata:
La sicurezza integrata (legge 18 aprile 2017 n.48) consiste nel coordinamento tra soggetti coinvolti nella gestione della sicurezza. In occasione di EXPO (primo evento completamente digitale a livello mondiale ed occasione di importanti “esperienze smart”) venne attivato un Centro Operativo Misto (COM) presso la Centrale Operativa del Comune di Milano, sita in via Drago (MI), avente il compito di monitorare e intervenire in situazioni di criticità, o emergenze.
Il centro offre il coordinamento tra gli Enti, quali Polizia, Prefettura, Vigili del Fuoco, Polizia Locale, ecc, supportando in seguito altri eventi, tra cui la visita del Papa a Milano.
Milano nel 2015 ottenne la vicepresidenza di Efus (European Forum for Urban Security) per l’efficace azione di prevenzione effettuata tramite sistemi di Sicurezza Integrata. 

Sicurezza Partecipata:
La sicurezza partecipata consiste nel coinvolgere i più diretti destinatari del bene comune sicurezza favorendo la partecipazione dei cittadini e delle imprese interessate (ad esempio il ‘controllo del vicinato’), è un promettente campo di sviluppo per aumentare la sicurezza, valorizzando l’utilità ed i compiti delle forze di polizia, e riducendo così anche l’insicurezza percepita.
Nel 2017 la Fondazione Ordine Ingegneri ha fondato il CCSU (Centro di Competenze sulla Sicurezza Urbana), su sollecitazione della Pubblica Amministrazione e di Associazioni nazionali di settore che ha avuto come primo obbiettivo la redazione della prima PdR UNI 48:2018 sulla Sicurezza urbana in Italia.
Il 26 settembre 2018 presso la Prefettura di Milano è stato firmato il Protocollo d’Intesa per la mappatura dei sistemi di videosorveglianza presenti in città, pubblici e privati. Lo scopo del progetto è rendere rapida ed efficiente l’acquisizione di immagini, soprattutto in relazione a reati gravi. Per garantire la riservatezza il database contiene unicamente i dati essenziali ed è disponibile solo a Procura e Forze dell’Ordine. Il Protocollo è stato firmato da rappresentanti del settore pubblico, da associazioni e aziende private. L’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano contribuirà al progetto offrendo le competenze e la professionalità dei suoi iscritti.


“Milano Smart City e Sicurezza urbana” è stato anche tema di un intervento presentato in data 30 novembre 2018 in occasione degli Stati Generali dell’Ingegneria a Milano.

Scalo di Porta Romana (foto di G. Castaldo)