UCTAT Newsletter n.69 – luglio 2024
di Carlo Lolla
È stato un peccato non poter assistere al concerto, annullato a causa del maltempo, che si sarebbe dovuto tenere nella suggestiva cornice del Parco Amphitheatrum Naturae di Milano, in via Collodi. L’evento era stato organizzato dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Milano, alle spalle della chiesa di Santa Maria alla Vittoria mentre in lontananza, si può notare il campanile della chiesa di Sant’Eustorgio.
Prima dell’annullamento, c’è stato un breve intervento dell’ex-soprintendente, architetto Antonella Ranaldi, che ha illustrato il progetto dell’area e presentato i vari personaggi che hanno collaborato allo studio progettuale di restauro. Tra i presenti c’erano Cesare Rancilio e sua moglie Isabel, presidente della Fondazione Augusto Rancilio di Villa Arconati, l’architetto e scrittore storico Luca Tomio, l’architetto Damiano Meleleo, responsabile del servizio sistema turistico metropolitano, oltre a molti giovani e persone profondamente impegnate nella promozione di attività culturali e didattiche.
Questi ultimi sono coinvolti in un importante progetto di restauro e riconversione culturale dell’antico Anfiteatro o Arena della Milano romana, costruito nel I secolo d.C., da cui deriva il toponimo di questa contrada, anticamente detta Viarenna. Come in tutte le città importanti dell’Impero Romano, oltre all’anfiteatro, c’erano altri due edifici significativi: il Circo e il Teatro, le cui rovine si trovano tra il palazzo della Camera di Commercio e la Borsa.
L’anfiteatro ricostruito rivivrà in modo green in un’area triangolare di 10.000 mq, tra le vie Arena, De Amicis, Olocati (ora Conca del Naviglio). Attualmente si possono notare 14 muri radiali, di 17 metri di lunghezza, sistemati a corona a sostegno delle gradinate superiori. Le distruzioni della guerra hanno cancellato molte tracce artistiche rimaste nell’antichissima contrada.
L’Anfiteatro o l’Arena della Milano romana è ricordato nella “Vita di S. Ambrogio” da Paolino da Nola come luogo di tormento per i cristiani. Nel Medioevo, si formò una fantasiosa tradizione sull’argomento, iniziata da Landolfo senior e continuata da Galvano Fiamma, che immaginò due edifici: uno nella piazza del Duomo e l’altro nel brolium arcivescovile. Tuttavia, vi fu un terzo edificio di cui si riconobbero gli avanzi grazie alle ricerche della Commissione per la Forma Urbis Mediolani. Queste scoperte portarono De Marchi a supporre che, una volta distrutto l’edificio, i materiali fossero utilizzati per la costruzione della basilica laurenziana o di un edificio preesistente.
E’ bello ripercorre, in breve, la storia di Milano, dalla Conquista Romana per concludere col Progetto PAN – Parco Amphitheatrum Naturae.
Milano fu conquistata dai Romani nel 222 a.C. e crebbe progressivamente in importanza fino a diventare la capitale dell’Impero Romano d’Occidente. Inizialmente, la città rimase probabilmente divisa in due parti: il villaggio celtico a nord e il quadrilatero della città romana a sud. I resti della Milano romana sono limitati, spesso nascosti e dimenticati, ma all’interno del quadrilatero sud si trova una delle testimonianze più significative: l’anfiteatro romano di Mediolanum.
L’anfiteatro romano di Milano, situato all’esterno della cinta muraria della città romana, in quella che oggi è via Conca del Naviglio, fu scoperto grazie alle indagini archeologiche condotte nel 1931 dall’archeologa Alda Levi. La struttura, con la sua forma ellittica di 155 metri per 125, era il terzo anfiteatro per dimensioni di tutto l’Impero Romano, dopo il Colosseo di Roma e l’anfiteatro di Capua. Nell’arena si svolgevano i combattimenti tra gladiatori, ma con il declino dell’uso dell’anfiteatro e a causa delle pressioni delle autorità religiose, la struttura fu utilizzata come cava di pietra per la costruzione della vicina basilica di San Lorenzo.
Nel corso del tempo, l’anfiteatro subì diversi saccheggi e fu in gran parte distrutto. Milano, con i continui sventramenti all’epoca di Alda Levi, non risparmiò chiostri, monasteri medievali, giardini e navigli, e lo stesso destino toccò al “Colosseo lombardo”. Fu così che le ruspe riportarono alla luce i segni della Mediolanum imperiale, permettendo di immaginare una ricostruzione della struttura.
Tant’è che oggi, un innovativo progetto di land art mira a ridare vita all’anfiteatro di Milano, unendo le tracce storiche a una scenografia verde per ricreare l’impronta dell’antica arena. Il progetto, denominato “PAN Parco Amphitheatrum Naturae”, prevede la creazione di un parco archeologico nel cuore di Milano, che offrirà una passeggiata di 100.000 metri quadrati alla scoperta della Milano romana, collegando l’anfiteatro alle Colonne e, di conseguenza, alla Basilica di San Lorenzo e a Sant’Eustorgio.
Il progetto, realizzato dall’architetto Attilio Stocchi e finanziato dal Comune di Milano, da Italia Nostra e dagli sponsor Tmc pubblicità e Prelios, ha visto l’avvio degli scavi e delle ultime scoperte archeologiche, tra cui le fondazioni di 14 muri radiali delle gradonate della cavea. Questi muri, insieme ai sette già scoperti negli anni Settanta, resteranno a vista, tracciando la pianta dell’anfiteatro.
Per completare l’opera, si prevede di ridisegnare la pianta dell’arena con 1.700 metri quadrati di siepi, mentre un doppio filare di cipressi traccerà l’ellisse esterno, creando una passerella sopraelevata per ammirare il passato. Ci penserà poi la natura a ricreare le parti mancanti dell’anfiteatro, con un grande giardino ispirato ai viridaria antichi, piantumando 105 alberi e 1.700 metri quadrati di siepi di bosso, ligustro e mirto, delineando l’area destinata agli spettacoli.
Grazie ai lavori iniziati nel dicembre 2018, il parco ha raddoppiato la sua estensione, passando da 12.500 a 22.300 metri quadrati, recuperando l’intero sedime dell’antico anfiteatro. Questo progetto di archeologia green non solo riporterà alla luce le antiche glorie di Milano, ma favorirà anche il rapporto tra i cittadini e il sito storico, arricchendolo con interventi contemporanei. La simbiosi tra archeologia e natura darà nuova vita all’area dell’anfiteatro romano di Milano, rendendola un luogo di grande valore culturale e storico.
Epilogo della Serata
La serata si è conclusa con un fantastico aperitivo, consumato velocemente per evitare il diluvio che è poi arrivato puntuale. È stata comunque una serata interessante, ricca di discussioni su cultura, architettura, Leonardo da Vinci e bellezza.




