UCTAT Newsletter n.52 – gennaio 2023
di Andrea Tartaglia
La costruzione del futuro passa anche attraverso la condivisione e comprensione degli effetti delle scelte fatte nel passato. La storia si caratterizza certamente per fallimenti ma anche per successi e capirne le ragioni è un passaggio conoscitivo indispensabile per indirizzare correttamente le scelte del presente che impatteranno sul futuro.
La città contemporanea si trova oggi in una fase di profonda riconfigurazione basata sulla rigenerazione di interi suoi brani. In questo processo grandi aspettative sono rivolte alla risoluzione dei diffusi e vari problemi che caratterizzano le periferie urbani di molte città italiane. Periferie però in cui è possibile anche identificare esperienze più o meno lontane ma troppo spesso dimenticate che da molti decenni si caratterizzano con continuità per particolari condizioni di qualità abitativa e anche sociale.
In questo senso di particolare interesse è la prossima pubblicazione di due nuovi volumi della Collana Maggioli Studi e Progetti, entrambi finalizzati a una riflessione circa il ruolo che alcuni quartieri di Edilizia Residenziale Pubblica ritenuti “esemplari” possono svolgere per la rigenerazione delle periferie urbane.
Il primo libro Periferie e residenza pubblica in Italia. Gli anni 1945-2000. Progetti, processi, idee di città curato da Federica Dell’Acqua e Claudia Sansò formalizza i primi esiti della ricerca PER_CENT/Periferie al Centro, svolta presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. I contributi dei ricercatori dell’università partenopea, a cui si aggiungono quelli di diversi studiosi italiani – Alessandra Capuano, Fabrizio Schiaffonati, Francesco Domenico Moccia, Pasquale Belfiore, Franco Purini –, riflettono sulla città pubblica e i suoi caratteri evolutivi. Il volume restituisce inoltre un ampio quadro conoscitivo relativo a trentadue quartieri costruiti tra il 1945 e il 2000 e caratterizzati da un elevato livello di autorialità, che vengono interpretati con originalità per le loro particolari valenze architettoniche, urbane, tecnologiche e ambientali come una delle principali manifestazioni dell’abitare della modernità e dei suoi possibili e progressivi orizzonti trasformativi.
Il secondo volume, Dall’Ina Casa alla Gescal, 15 quartieri milanesi, curato da Elena Mussinelli e Fabrizio Schiaffonati è stato promosso invece dall’Osservatorio sulla rigenerazione ambientale-ENVI-Reg del Dipartimento ABC del Politecnico di Milano, e dall’Associazione culturale Urban Curator TAT, con la collaborazione di docenti, professionisti ed esperti chiamati a tracciare quindici itinerari nella geografia civile ed economica della Milano degli anni 50 e 60. Una narrazione di una periferia razionale di case e servizi accompagnata dalle immagini appositamente realizzate dal fotografo Stefano Topuntoli. Il libro è stato strutturato con l’obiettivo di far riemergere, anche attraverso una attenta lettura delle criticità del presente, lo spirito e il valore di quei progetti caratterizzanti l’architettura italiana, e indicare come la conoscenza e la consapevolezza della qualità di questi quartieri debba rappresentare oggi la base di ogni intervento sulle periferie, al bivio tra un irreversibile degrado e una possibile strategia per l’intera città. La lettura di questi due volumi sarà quindi un’occasione per rilanciare una riflessione sul ruolo strategico di un patrimonio abitativo connotato da notevole rilevanza per la cultura italiana del progetto e da qualificate componenti morfo-tipologiche, tecnologiche e ambientali. Prospettando, anche a fronte dell’attuale condizione involutiva delle politiche per la residenza, una rinnovata centralità della qualità dell’abitare e dell’abitazione nell’impegno della ricerca e della sperimentazione progettuale.

