UCTAT Newsletter n.44 – aprile 2022
di Carlo Lolla
Negli ultimi anni Dubai consegue un successo costante senza precedenti. È una metropoli in ebollizione! Gli abitanti si aggirano attorno ai 4milioni. Dubai è, nel mondo, un punto di riferimento sia per la finanza sia per il commercio mondiale.
Arrivando a Dubai ci si rende già conto, all’aeroporto, dell’ammasso di folla che lo inonda, il primo impatto è di stupore e sorpresa per questo scorrere incessante, ossessivo. Nella mia esperienza nemmeno all’aeroporto di Hong Kong ho percepito questa sensazione. Poi, però, pensi che probabilmente il tutto è dovuto al grande evento di Dubai Expo 2020.
Superato l’aeroporto ti appare innanzi questa incredibile città cosmopolita! E se sei pur avvezzo alle novità, alle prospettive, alla modernità, alle innovazioni, alle originalità, ti sorprendi nel sentirti avvolto da una freschezza, da una magia semplice e ricca. E così come il Candido di Voltaire mi inoltro in questo Eldorado dalla porta argentata, dove tutto è oro in una realtà semplicemente fiabesca.
Dubai appare nella sua fastosità, ricchezza, munificenza e lusso, presentandosi con il suo grattacielo più alto del mondo: il Burj Khalifa alto 828 metri ed ai suoi piedi la Dubai Fountain; il grattacielo Burj Al Arab con la sua forma a vela, ove una suite può costare anche 80mila dollari a notte; la Dubai Marina, ricco quartiere residenziale al cui interno navigano nel grande porto turistico artificiale yacht di lusso; il Dubai Frame, la più grande cornice del pianeta ricoperta in lamine d’oro; la Dubai Design District , quartiere all’avanguardia per il festival internazionale della moda e del design; la Dubai Mall il più grande centro commerciale al mondo con i suoi circa 1200 negozi ed al suo interno esiste una pista di pattinaggio, un campo con piste da sci, una enorme cascata, un Aquarium straordinario contenente oltre 10milioni di litri d’acqua, il tutto su un area di 55 ettari.
Numerose sono le attrazioni che Dubai riserva ancora, come il Dubai Parks and Resorts ove si offrono giochi a tema per tutti i gusti; la Palm Jumeirah Village Island sulla quale domina l’Atlantis Hotel con le sue 1500 stanze; la Ruota panoramica più alta al mondo (250 m.); lo skyline su Dubai Marina. E molti altri sono i riferimenti, ma non facile da ricordarli tutti.
Dubai è una città pulita, di una pulizia estrema. Non un frammento di carta per terra, non un mozzicone di sigaretta, nessun graffiti; sotto i cavalcavia giardinetti o contorni precisi, nessuna sbavatura. Strade perfette, senza buche, marciapiedi (nessun rappezzo come da noi) tutti piastrellati con disegni dai vari colori. Lo spazio e l’arredo pubblico è ben studiato. Tutto è gradevole e piacevole alla vista, ed il comportamento della gente è rispettoso, civile, ligio, educato e osservante.
Il richiamo dal fascino irresistibile e di forte interesse è, ovviamente, la visita della più grande EXPO della storia: DUBAI 2020! A questa esposizione e rassegna hanno partecipato 192 paesi.
All’Expo si arriva facilmente. I servizi pubblici sono eccellenti, la metro realizzata appositamente per l’evento è in soprassuolo. Dal grande piazzale ben curato, con panchine, alberi e zone a verde, prima di entrare, ci accoglie un grande arco stilizzato che ricorda, nella sua forma, l’Arche de la Défense di Parigi. Passato l’ingresso principale ci si addentra in questo luogo dai mille colori, la cui estensione copre oltre 400 ettari. Una città vera e propria.
L’EXPO è una retrospettiva di cultura e di tradizioni dei paesi presenti: dai villaggi preistorici, agli usi e costumi dei popoli sino ad arrivare ai giorni nostri. E il tema che gli organizzatori hanno voluto proporre con forza, è di per se un impegno che si traduce in “It’s now or never”, ora o mai più!
Ricordiamoci che a EXPO Milano 2015 il tema era: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.
La piazza Al Wasl è il centro principale di EXPO, che vuol dire “connessione”, la sua cupola è la più grande al mondo, da lì si diramano i percorsi principali, come il cardo e il decumano, che ti guidano alla visita dei vari padiglioni. Trenini elettrici, auto elettriche e biciclette sono i mezzi messi a disposizione dei visitatori.
Il colpo d’occhio è sbalorditivo, sia nelle strutture, sia nei tracciati urbanistici, sia nella disposizione dei padiglioni, del verde, degli assetti ricettivi, dell’architettura in genere, delle aree giochi, l’insieme è ben studiato. La propensione è di un sito che richiama una smart city, con i suoi servizi di prossimità a 15 minuti (Andy Wharol la predisse già nel 1968).
Gli Adrian Smith & Gordon Gill, Foster + Partners, Boris Micka Associates, Yoko Nagayama , Grimshaw, Santiago Calatrava, Woha Architects sono tra i più prestigiosi studi di architettura che hanno deliziato lo skyline dell’area EXPO.
E da qui gli arredi, gli spazi pubblici, il verde, le luci, le varie iniziative per alleviare la folla con canti, balli, giochi d’acqua; lo sport con gare di atletica, di cricket, jiu jitsu ecc. I padiglioni hanno proposto tecnologia, servizi proattivi per accedervi con maggior fluidità, uno sguardo sulle città del futuro concentrate sull’intelligenza artificiale, in un eco sistema sostenibile tra innovazione futuristica, sviluppo e natura. In sostanza è l’accelerare i tempi, con qualità e pervasività. Questi intendimenti sono ben stati rappresentati dagli Emirati con azioni moderne alla ricerca dei bisogni della gente, al loro benessere non solo economicamente. Un piccolo esempio è Dubai, già molto moderna e all’avanguardia in proiezione futura, intende apportare forti cambiamenti entro il 2023, iniziando a digitalizzare tutti i servizi a beneficio dei cittadini, a seguire dedicare temi inerenti “l’Acqua”, come la gestione delle risorse idriche e dell’economie oceaniche.
Personalmente ho apprezzato il padiglione Italia. E’ stato progettato da CRA-Carlo Ratti Associati e Italo Rota Building Office, insieme a Matteo Gatto e F&M ingegneria, con il coordinamento e controllo generale dal direttore creativo Davide Rampello. Hanno incentrato tutto sull’economia circolare, iniziando dal rappresentare un “giardino di storie”, vale a dire la nostra storia secolare. Per poi proiettarsi verso il futuro. Proponendo esempi di riciclaggio di materiali sperimentali che vanno dall’uso della buccia d’arancio per realizzare passerelle, ai fondi di caffè per realizzare soffitti, pure le alghe e la sabbia hanno rappresentato. Tutti i vari materiali usati per le varie strutture, le corde di plastica riciclata, il tetto ricavato da scafi di barche. L’eccellenza nella creatività italiana di riprodurre con stampa 3D il David di Michelangelo.
“La Bellezza unisce le persone” è il tema del Padiglione Italia “Beauty connects People”. Un tema che ci introduce in un percorso immersivo nel “design thinking” e nel “problem solving”. Tutto è presente, dalle bellezze artistiche e paesaggistiche, dalle eccellenze identificate nel Made in Italy. Una somma di elementi che hanno rafforzato il pensiero culturale fra i confini del naturale artificiale, fra transizione ecologica e innovazione sociale, fra tecnologie innovative sostenibili, con l’evidenziare la multidisciplinarietà che passa dall’architettura narrativa, dall’edilizia, dalla scienza e dall’arte, in un compendio tangibile, reale, effettivo di memoria dal passato importante.
La chiusura dell’EXPO sarà senz’altro all’altezza di questa favola, di questo “paese dei balocchi”. La Las Vegas orientale del divertimento e degli affari, del turismo e del commercio, dove al calar del sipario i concerti, gli spettacoli in generale, i fuochi d’artificio, le cascate d’acqua, la pattuglia acrobatica faranno parte della coreografia che gli Emirati vorranno esibire, offrire, mostrare e stupire il mondo.
Nel ritornare a percorrere la città, salta all’occhio un nome molto pubblicizzato. EMAAR! La EMAAR Properties è una delle più grandi aziende mondiali che opera nel settore edile ed è quotata alla Dubai Financial Market. Di proprietà del fondatore Mohamed Alabbar, la società/impresa opera non solo su tutto il territorio degli Emirati Arabi ma anche a livello mondiale. Dubai è stata praticamente realizzata, compreso il Burj Khalifa, da questa società e, nel mondo, ha operato in Egitto ad una iniziativa interessante culturalmente con la riqualificazione della Biblioteca Alessandrina.
Dubai è la città delle fiabe.Una fiaba che racconta il lusso, l’opulenza, lo sfarzo, la ricchezza, i divertimenti, gli affari, i suoi mercatini così detti Souk, i canali interni navigabili, le cucine di tutto il mondo, la pulizia, la civiltà.
Seralmente una delle attrattive più ammirate, affascinanti, seducenti e magiche è la Dubai Fontain. Le fontane danzanti ai piedi del Burj Khalifa, i cui getti si muovono con una sinuosità da ballerini del Bolshoi: ondeggiano, fluttuano, s’inchinano, ancheggiano, dondolano sino a esplodere simultaneamente disegnando l’aria in enormi maestosi ventagli, sino ad altezze che raggiungono i 140/150 metri, un intero ballo accompagnato da musiche classiche e moderne. Si rimane estasiati da questa metropoli. Come l’universo rappresenta tutti: l’antico, il moderno e il futuro è ben rappresentato da questo mondo. E’ un luogo dove è possibile far rinascere i nuovi racconti delle “Mille e una notte”, incontrare la bella Shaharazad che ci riporterebbe nel labirinto delle notti arabe. E di notte in notte vivere il sogno.
