UCTAT Newsletter n.28 – novembre 2020
di Giovanni Castaldo
La comunicazione del progetto di architettura è un fattore imprescindibile per attivare processi di condivisione delle scelte e di costruzione del consenso. La tradizione della “architettura della partecipazione” è estesa, con il consolidamento nel tempo di modelli orientati a socializzare, condividere e comunicare i contenuti progettuali per favorire il dibattito attorno all’individuazione di esigenze e obiettivi fino alla valutazione delle alternative.
Se fino ad alcuni decenni fa la comunicazione del progetto avveniva nella dimensione del reale – con incontri pubblici, confronti, tavoli, dibattiti, pubblicazioni – l’avvento della dimensione digitale ha posto degli elementi di radicale novità.
Il dibattito trova oggi spazio prioritario sulla rete, con social network, gruppi Facebook, siti di architettura e urbanistica nella forma di blog. Una socializzazione del progetto, dei suoi contenuti estetici, tecnici, culturali, che presenta possibilità di interazione da parte dei cittadini e degli utenti del tutto inedite. Si tratta di una diffusione su larga scala, che supera l’autoreferenzialità delle riviste di settore e la mediazione di una trasmissione delle informazioni da parte di esperti o progettisti, per aprirsi sempre più a una logica “open source”.
Con riferimento al contesto di Milano, basti pensare al ruolo ricoperto da Urbanfile, sito/blog che raccoglie centinaia di articoli, segnalazioni e reportage su progetti di architettura con migliaia di utenti che condividono e commentano le nuove architetture di Milano. Oppure al ruolo comunicativo del sito Milano Città Stato, che con articoli mirati stimola il dibattito social attorno ai grandi progetti urbani. Così come a gruppi Facebook che raccolgono decine di migliaia di iscritti e che quotidianamente “postano” fotografie di cantieri, nuovi edifici, progetti futuri con commenti di apprezzamento e critica. Non si può non citare poi la presenza di altri “luoghi” di comunicazione e partecipazione, come ArcipelagoMilano, rivista on-line di architettura e urbanistica con contributi di esperti e opinion leader che negli ultimi anni è diventata anche blog ed è presente sui social network per permettere una sempre maggiore interazione. Come anche la più recente Newsletter di UCTAT che mira ad innalzare l’approccio critico al progetto di architettura letto come un fattore sociale per eccellenza della crescita civile.
La geografia di questi spazi on-line è ben più articolata e riflette un tessuto civico milanese dinamico e desideroso di partecipare almeno a livello informativo al dibattito sulla trasformazione della città. Si deve naturalmente specificare che non tutti gli spazi sono uguali: da un lato il mondo dei social network che difatti ricopre un ruolo di amplificatore di contenuti non inediti e dall’altro alcuni siti e blog che elaborano contenuti e opinioni originali.
Nel complesso questo scenario ha indubbiamente il grande vantaggio di ampliare la platea del confronto attorno ai processi di trasformazione del nostro ambiente, ma al contempo riflette possibili elementi di criticità. Ad esempio, l’elevata entropia informativa, l’equiparazione acritica delle fonti, la difficoltosa analisi degli esiti del confronto, la mancanza di gerarchia di importanza delle informazioni, la moltitudine di canali comunicativi. Per non parlare dei rischi, oggi al centro di ampi dibattiti, di una differenziazione dei flussi informativi degli utenti sulla base degli algoritmi numerici dei social network. L’affermazione della logica del “like” potrebbe così determinare un abbassamento complessivo della soglia critica del dibattito attorno al progetto di architettura. Pericolo, quest’ultimo, particolarmente evidente se questo approccio viene assunto anche dai decisori pubblici. La tematica delle nuove forme di comunicazione e socializzazione del progetto di architettura pone l’urgenza di specifiche riflessioni e approfondimenti anche da parte dei progettisti. In questo senso, l’attività dell’Associazione Urban Curator TAT orientata a favorire il dibattito (online e in presenza) attorno ai temi dell’urbanistica e dell’architettura a partire dalla messa in campo delle proprie competenze culturali, scientifiche e professionali indica una possibile via per mantenere elevato il tasso critico del progetto e del dibattito.