L’internazionalità dei progetti e il loro impatto

UCTAT Newsletter n.44 – aprile 2022

di Daniela Frascaroli e Silvia Pasolini

La realizzazione di eventi e progetti sul territorio è connotata da un alto valore in termini di ciò che essi possono genere su più livelli (es. sociale, economico, urbano). La Fondazione Collegio delle Università Milanesi[1], coerentemente con la sua mission, è da anni impegnata nell’ambito della formazione e della residenzialità adottando un approccio che stimoli una visione sia locale che globale e che sia attento a generare un impatto multiforme e su diversi livelli. (es. conoscenze, relazioni e network, esiti formativi, mobilità sociale).

L’obiettivo di questo contributo è quello di dare visibilità ad alcuni degli elementi che hanno connotato in questo senso una selezione di progetti gestiti dalla Fondazione Collegio delle Università Milanesi nella quale siamo state direttamente coinvolte.

Expo Milano 2015 è stato un evento che ha visibilmente contribuito ad accrescere il prestigio di Milano e dell’Italia a livello mondiale e ha visto la partecipazione attiva e il coinvolgimento progettuale di un numero elevatissimo di studenti, docenti, dirigenti scolastici provenienti da ogni regione italiana.

Così come Expo Milano 2015 ha affrontato sotto un profilo fortemente innovativo temi legati all’alimentazione, alla sostenibilità, all’ambiente, lasciando in eredità la “Carta di Milano”, Expo 2020 Dubai si è proposto come luogo di incontro e di confronto delle migliori intelligenze mondiali e delle visioni e realizzazioni più innovative in tema di Opportunità, Sostenibilità, Mobilità.

Grazie alla Fondazione Collegio delle Università Milanesi abbiamo avuto modo di partecipare e seguire l’evoluzione dell’Expo di Milano nel 2015, l’Expo Astana 2017 e l’Expo di Dubai nel 2020, posticipato nel 2021 a causa della pandemia. Le Esposizioni Universali possono generare evidenti e durevoli effetti sul territorio delle città: le trasformazioni avviate nelle città ospitanti, talvolta delineano nuovi modelli sociali che ridefiniscono la struttura stessa del territorio e riguardano “tutti i rami dell’organizzazione sociale, dalla produzione al marketing, dal tempo libero alla politica[2] (Dansero, 2002).

Abbiamo potuto vedere con i nostri occhi come l’evento Expo sia state un’occasione unica e irripetibile per consolidare politiche già̀ sviluppate, per avviare e accelerare progetti, migliorando la vivibilità̀ della città ospitante. Tali Esposizioni sono state anche l’occasione per cogliere chiaramente come la costruzione architettonica di questi spazi espositivi, sociali, di vita e di lavoro, possano favorire la creazione di dinamiche che consentono all’evento di realizzarsi, di generare relazioni ed esperienze che rimarranno come legacy anche a seguito dello smantellamento fisico dei padiglioni, alcuni dei quali firmati da grandi nomi dell’architettura[3] [4].

Questi eventi, oltre ad aver contribuito allo sviluppo identitario della città di Milano e di Dubai, hanno consentito alla Fondazione Collegio delle Università Milanesi di approfondire e sviluppare, da un lato, il processo di internazionalizzazione del sistema universitario e, dall’altro, le competenze per la gestione del passaggio da non-luogo a luogo/comunità. In particolare, con la gestione di Expo Village in occasione di Expo Milano 2015 è stato possibile approfondire questo ultimo aspetto. La Fondazione Collegio delle Università Milanesi ha infatti avuto la gestione complessiva di Expo Village, la “casa” delle Delegazioni dei Paesi Partecipanti all’esposizione universale Expo Milano 2015 e di tutte le attività a essa connesse. Expo Village è sorto in un’area protetta adiacente al sito di Expo e in dieci mesi, in un complesso residenziale composto da 7 torri, ha accolto circa 5.000 persone provenienti da 130 Paesi. L’avere adottato una gestione “processuale”, attenta alla dimensione multiculturale e al volere offrire un’esperienza residenziale e culturale significativa, ha consentito di fare evolvere Expo Village da una condizione iniziale di “non luogo” per entrare, almeno in parte, in una condizione di quasi-Comunità (Delai, 2016)[5].

Ulteriori due progetti animati dalla Fondazione Collegio delle Università Milanesi hanno consentito di generare un impatto non solo sul territorio, ma anche in termini di offerta di esperienze di apprendimento e contaminazione significative.

Il primo riguarda il progetto Expo College, brand con il quale la Fondazione Collegio delle Università Milanesi si propone come soggetto qualificato a livello internazionale per la gestione di sistemi multiculturali complessi attraverso l’offerta di accommodation e attività culturali e formative qualificate. Expo College, la prima international students’ accomodation a Milano, è una rete di strutture ricettive site in aree diverse della città nata in vista di Expo Milano 2015 al fine di soddisfare la richiesta residenziale, le esigenze culturali e di network dei giovani cittadini del mondo.

La seconda esperienza riguarda il progetto “Millennials meet the future[6] [7] attraverso il quale, da novembre 2018 a marzo 2021, oltre 500 studenti universitari e delle scuole superiori, hanno avuto la possibilità di ripercorrere il percorso del popolo emiratino che in meno di 50 anni è passato dal deserto, all’essere nomade e pescatore, fino alla costruzione del grattacielo più alto del mondo e l’organizzazione dell’Expo “Connecting Minds, creating the future”. L’esperienza formativa ha portato studenti e docenti a scoprire da vicino una realtà in continua evoluzione, caratterizzata da manufatti ad altissimo contenuto tecnologico realizzati nel deserto, accanto a maestose moschee e isole artificiali, ma ancora attento alle sue tradizioni. Un’occasione per vivere una delle città più cosmopolite al mondo, ma anche per avvicinarsi alle tradizioni e alla cultura del mondo islamico, favorendone una maggiore comprensione. Visitare il sito dell’Expo, in fase di costruzione e poi vederlo realizzato nella sua grandezza e autenticità, ha consentito di incontrare il mondo in solo luogo, oltre ad approfondire e riflettere sia sulla cultura emiratina e le proprie strategie di sviluppo e innovazione, sia sul tema dell’Expo “Connecting Minds, Creating The Future” e i sottotemi “Sustainability, Mobility e Opportunity” che hanno guidato l’esperienza immersiva a Dubai.

Con questo sintetico contributo speriamo di essere riuscite a esplicitare il senso e l’impatto di alcuni dei progetti della Fondazione Collegio delle Università Milanesi nelle quale siamo state direttamente coinvolte e a dare visibilità a come siano state generete nei luoghi citati, attraverso la realizzazione di eventi e progetti, esperienze significative a molteplici livelli e che hanno visto l’intreccio dinamico di più dimensioni: da “non-luogo” a comunità, dal deserto alla densità dei grandi eventi e dell’internazionalità, il legame tra architettura e persone.


[1] http://www.collegiodimilano.it

[2] DANSERO E., “I “luoghi comuni” dei grandi eventi. Allestendo il palcoscenico territoriale per Torino 2006”, in DANSERO E., SEGRE A. (a cura di) Il territorio dei grandi eventi. Riflessioni e ricerche guardando a Torino 2006, numero monografico Bollettino della Società Geografica, VII, 4, pp. 861-894, 2002.

[3] https://www.expo2020dubai.com/en/experiences/architecture;

[4] https://eu.assouline.com/products/expo-2020-dubai-catalog

[5] Delai N. (2016), “Expo Village. Il passaggio da Non-luogo a Comunità. EXPO Milano 2015: l’esperienza di residenzialità multiculturale – Expo Village. From non-place to community. EXPO Milano 2015: multicultural hospitality experience”, Franco Angeli, Milano.

[6] https://www.collegiodimilano.it/news/cdm-goes-dubai/

[7] https://www.collegiodimilano.it/news/millennials-meet-the-future-a-dubai-60-studenti-incontrano-lassessore-regionale-sala/

Expo Milano 2015.
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