Milano e l’organizzazione dei “Grandi Eventi”

UCTAT Newsletter n.44 – aprile 2022

di Riccardo Soffientini

In un mondo sempre più connesso e globalizzato, gli eventi rappresentano la vetrina in cui ognuno è libero di mostrare ad un pubblico sempre più vasto le proprie specificità. Si tratta di occasioni d’incontro e confronto fra mondi e culture anche molto diverse, momenti di conoscenza reciproca sempre più importanti e, proprio per questo, anche molto frequenti e frequentati. Alcuni di essi hanno risonanza mondiale e coinvolgono non solo il paese che li organizza ma hanno una fortissima ricaduta anche sul resto del pianeta. Di solito sono eventi cadenzati come, ad esempio, i “Campionati Mondiali di Calcio” o le “Esposizioni Universali” (Expo) ma vi sono anche gli eventi “una tantum” che si esauriscono in un incontro o una manifestazione e non in una serialità programmata. Fra i tanti organismi o le amministrazioni che promuovono tali eventi, penso che fra le più attive possa essere citata la città di Milano che, nonostante le sue ridotte dimensioni rispetto ad altre megalopoli del pianeta, presenta una grande vitalità, una vivacità ed un’intensità di vita culturale tanto da essere considerata una delle più importanti sedi di eventi mondiali se non la più importante in assoluto. Questi interventi hanno suggellato nel tempo il primato incontrastato di Milano in vari settori, dalla cultura allo sport, e tanto altro. Infatti Milano è considerata, a livello mondiale, la capitale della “Lirica”, del “Design” e della “Moda”. Una catena quasi ininterrotta di eventi ne suggella il primato. Tra gli eventi che si ripetono, ricordiamo gli appuntamenti annuali più attrattivi come il “Salone del Mobile”, il “Compasso d’Oro”, le “Settimane della Moda”, per non parlare delle continue fiere specializzate che sono ospitate nel grande complesso fieristico di Rho, secondo soltanto a quello di Shangai e Francoforte, per dimensione e numero di presenze. Tra gli eventi unici si annoverano incontri, conferenze e convegni di interesse mondiale che toccano i più importanti e disparati settori dello scibile umano. Tutto questo fervore d’iniziative ha una fortissima ricaduta su tutto il contesto. Infatti, prendendo sempre Milano ad esempio, vediamo l’incredibile ritorno che questi eventi hanno sullo sviluppo della città e sul modo di vivere dei suoi abitanti, su come il privato, stimolato dal fermento d’iniziative, riceva spunto per una sua crescita, per nuove intraprese a supporto e complemento degli eventi stessi. Il turismo è il settore dove questo sviluppo è più appariscente. Ristoranti, bar, hotel sono aumentati in questi ultimi anni in modo sbalorditivo al punto che anche appartamenti sono stati messi a disposizione di coloro che provengono da “fuori”. Tutte queste iniziative arricchiscono il territorio e vanno ad incrementare quei servizi che fanno di Milano una città organizzata e accogliente, degna di ospitare questo genere di manifestazioni che coinvolgono migliaia, a volte, milioni di visitatori. Poche città sono in grado di organizzare e sostenere grandi eventi sia per insufficienza di apparato logistico adeguato sia per il carattere dei suoi abitanti, meno aperto all’accoglienza, agli incontri, al confronto o poco amante delle novità. Milano, al contrario, vive e si nutre di tutto questo. Rinnova la sua vitalità nell’organizzare, senza soluzione di continuità, questi immensi ed importanti appuntamenti a cui accorrono da tutto il mondo. Un riscontro immediato di quanto detto si può ravvisare nel numerosissimo pubblico presente a tutte le ore per le strade cittadine dove tutti i locali si riempiono di vita e la città offre uno spettacolo continuo di vivacità ed allegria. La Milano della “movida”, generata in gran parte proprio dal pubblico che partecipa a questi eventi, presenta il lato più scintillante e trascinante, di notte, coinvolgendo cittadini e ospiti turisti in un inesauribile carosello.  Questo fervore di vita, ancora più tangibile dopo la lunga e dura pausa dovuta al COVID, crea nel pubblico una maggiore sicurezza all’interno del tessuto urbano poiché fino a tarda notte le strade, già molto illuminate, sono frequentate da numerosi gruppi di persone.

Fin qui le note positive, ma consideriamo anche gli elementi di negatività individuabili e migliorabili in questo contesto. Spieghiamoci con un esempio.

Uno dei prossimi “Grandi Eventi” che coinvolgerà non solo Milano ma, probabilmente, l’intero Paese, sarà l'”Olimpiade invernale Milano-Cortina 2026″.  L’importanza di questo evento richiede la riorganizzazione generale di città, enti territoriali ed associazioni culturali di qualsiasi tipo, coinvolti in questa avventura da cui ne trarranno beneficio solo se sapranno comunicare le loro specificità. Di solito, se c’è un punto debole nella macchina organizzatrice, è rappresentato dai sistemi informativi e promozionali delle singole amministrazioni. Le enormi folle di turisti, attratti dall’evento, potrebbero, anzi devono, essere indirizzate verso tutte quelle offerte reali e/o potenziali che i nostri territori e le nostre città offrono. Abbiamo tesori d’arte d’incommensurabile bellezza e valore, un paesaggio fra i più vari e straordinari al mondo, una produzione ed una offerta di oggetti artigianali e industriali della più raffinata ed alta qualità da far conoscere e promuovere presso il grande pubblico, per non parlare della gastronomia. Tutto ciò rappresenta una fonte continua di ricchezza da non sottovalutare o, peggio ancora, ignorare. Per sfruttare appieno le possibilità offerte da questo grande evento di livello mondiale della durata di circa un mese, le singole amministrazioni dovranno attivare sistemi informativi efficaci, chiari e razionali capaci di illustrare le opzioni offerte, complementari a quelle dell’evento stesso.

E’ necessario, insomma, che il pubblico possa comprendere l’entità di ciò che gli viene offerto per fruirne al massimo. E’ un diritto dei cittadini o ospiti temporanei ma soprattutto un dovere della città, comunicare tutte le funzioni, servizi, luoghi, emergenze ed opzioni offerte. La segnaletica rappresenta uno dei principali linguaggi con cui la città parla e comunica. Essa deve potersi rivolgere a italiani e stranieri, a gente di diversa cultura, sesso ed età. Sotto questo punto di vista, Milano appare, purtroppo, una città ermetica, che non sa esprimere la grande varietà e ricchezza di opzioni di cui dispone. La segnaletica esistente è, per lo più, vecchia e maltenuta, incomprensibile per i turisti o ospiti stranieri. In Milano i messaggi sono incompleti, confusi, mal posizionati, risultato di una mancata attenzione a questo problema che data da decenni. Ne risulta una città indecifrabile e quindi difficile poiché non offre una realtà comprensibile. Attualmente questa carenza da parte dell’amministrazione, comporta una notevole perdita in denaro e una disorganizzazione di base che ostacola il complesso delle iniziative possibili e presenti. È perciò necessario varare ed applicare uno studio per un’immagine coordinata, molto approfondita ed efficace, applicabile all’intero territorio urbano ed oltre, a cui affiancare elementi identitari degli eventi ospitati, solitamente studiati nei minimi particolari. Un importante passo a favore della comunicazione fra città e cittadino.

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