Prospettive di rigenerazione urbana a Milano. Il caso del quartiere San Luigi

UCTAT Newsletter n.46 – giugno 2022

di Giovanni Castaldo

Venerdì 24 giugno alle ore 21:00, all’interno della Chiesa di San Luigi Gonzaga, si è tenuto il seminario “Il futuro prossimo e venturo del nostro quartiere”, con la partecipazione di Elena Granata (Politecnico di Milano), Fabrizio Schiaffonati (UCTAT) e Giacomo Perego (Municipio 4), organizzato nell’ambito del 125esimo della consacrazione della Chiesa.

Un luogo inconsueto per una conferenza di urbanistica che ha reso ancora più emozionante la serata: il grande spazio ecclesiale, tre sedute di fronte all’altare, il riverbero delle voci, la penombra hanno accentuato il contrasto tra la sacralità del luogo e lo spirito partecipativo e laico dell’incontro pubblico.

Dopo una introduzione del Parroco Don Guido Nava, è iniziato il dinamico dialogo fra i tre relatori che da punti di vista professionali e anagrafici diversi hanno affrontato tematiche cruciali per il futuro della città: la partecipazione civica, il decentramento amministrativo, il processo decisionale, l’inclusività, il valore identitario dei luoghi, l’impegno degli urbanisti e degli intellettuali, gli impatti sociali dei progetti che stanno interessando il Municipio 4.

In questa zona di Milano si sono infatti concentrati molteplici progetti di trasformazione e molti altri sono programmati nel futuro prossimo e venturo: la riqualificazione dello Scalo Romana, il progetto Symbiosis, Fondazione Prada, gli interventi di rigenerazione a sud dello scalo, la nuova torre A2A, senza citare le tante altre progettualità fino all’ambito di Rogoredo-Santa Giulia. Un imponente processo di rinnovo urbano – forse uno dei maggiori in Europa – che, in assenza di una chiara regia pubblica, rischia di esaurirsi in una grande operazione immobiliare priva di un adeguato “ritorno” per la città. Senza cioè assicurare adeguati servizi e luoghi identitari, centralità civiche e sociali che permettano la costruzione di quartieri vivibili e integrati.

In questo contesto si colloca il quartiere San Luigi che ha storicamente rappresentato un nucleo identitario, un “borgo” dalla forte identità, concluso all’interno di pochi isolati ma al contempo integrato alla più ampia zona del “Corvetto” gravitante sull’asse di Corso Lodi.

La storia di un luogo e di un quartiere che rivendica le proprie radici e il proprio futuro. Un quartiere che potrebbe subire un processo di gentrificazione con conseguente cancellazione di storie e memorie locali, ma che dovrebbe costituire invece un modello per i nuovi quartieri di Milano: nuclei contraddistinti dalla presenza di alcuni elementi primari per la cittadinanza, quali adeguati spazi per la spiritualità, la socialità, l’incontro e il confronto pubblico, come chiese, centri di aggregazione, centri sociali, piazze con servizi di vicinato. Luoghi che nella programmazione delle nuove parti di città sembrano del tutto assenti: grandi spazi commerciali, residenze esclusive non integrate con i contesti limitrofi, spazi pubblici sorvegliati da vigilanza privata, fanno assomigliare sempre più i nuovi quartieri milanesi a insediamenti internazionali, bel lontani dalla storia e dalle peculiarità di Milano.

Chiesa di San Luigi, 24.06.2022.
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