Viaggiatore passeggero abitante

UCTAT Newsletter n.48 – settembre 2022

di Giulia Vignati

Partendo dalla mia esperienza di fruizione della città come pendolare, vorrei accennare al ruolo della mobilità e delle stazioni, della loro partecipazione nella percezione fruitiva della città e di come le loro trasformazioni sono indirizzate rispetto a delle “visioni che pongano al centro i bisogni delle persone”.

Riflettendo sul ruolo della mobilità quotidiana nella contemporaneità, Nuvolati (2007) lega strettamente la mobilità alla complessità urbana, includendo componenti economiche, culturali e sociali, oltre all’infrastruttura fisica. Nella contemporaneità l’esigenza di spostamento si è modificata ed ampliata, dalle necessità legate alle attività lavorative a quelle connesse alle abitudini ricreative.

La mobilità è caratterizzata dai processi di accelerazione, dematerializzazione, compressione spazio-temporale e pluralizzazione di significati (Colombo, 1997), esprimendo i concetti (qui solo accennati come parole chiave) di molteplicità, discontinuità, dispersione, intrecciandosi alle domande di accessibilità, integrazione, adattabilità. In questo contesto il binomio “passeggero e viaggiatore” interseca, da una parte, l’esperienza nomade dei passeggeri, dall’altra, dei viaggiatori nell’ipercittà, sollecitando nuovi modi e forme dell’abitare (Gasparrini, 2006). Quest’ultima affermazione introduce l’evoluzione delle relazioni: da una visione esclusivamente connettiva tra le dimensioni di famiglia-lavoro-tempo libero (una mobilità “da-a”), ad una mobilità tra luoghi e comportamenti, cruciali nella definizione delle pratiche esistenziali e relazionali (una mobilità del “tra”) (Daniels e Warnes, 1980).

La conseguenza e mutevolezza degli spostamenti definiscono reti sociali e fruitori che interagiscono con lo spazio e la città. Al binomio “passeggero e viaggiatore” viene aggiunto un terzo elemento terminologico, “abitante”. Esso non riguarda i residenti della città o i city users (o altre forme di NRP, non resident populations), ma si lega all’estensione dell’abitare contemporaneo in cui le stazioni operano come un “nodo” sia per gli elementi materiali che immateriali di una rete. Gli spazi delle stazioni vengono anche letti come “luogo di abitazione collettiva”, in un senso di abitazione globale che abbraccia le funzioni quotidiane sviluppate all’interno di un habitat.

Attualmente il panorama delle trasformazioni delle stazioni minori mette in relazione lo spazio, la comunicazione, l’intermodalità, la riconoscibilità di porta d’accesso alla città, con esigenze e aspettative dei fruitori. Facendo riferimento alla sezione “Innovazione” e “Mobilità integrata” della pagina web di F.S., i termini di accessibilità e multimodalità sono assunti quali cardini per la trasformazione delle stazioni in “hub del futuro” in linea con le esigenze delle persone.

In questo contesto di rinnovamento molteplici sono le aspettative, domandandosi se questa “modernizzazione” coinvolgerà anche la vivibilità, il modo di abitare e percepire la città (in un contesto dove le stazioni sono focalizzate alla riduzione dei servizi passeggeri, come le biglietterie integrate o sostituite da biglietterie automatiche, gli infobox sostituiscono i servizi di informazioni tradizionali, distributori automatici invece di opzioni per la ristorazione. Rzepnicka, Załuski, 2017).

Dal punto di vista di un viaggiatore-passeggero-abitante l’hub si caratterizza dei termini “urbano e multifunzionale”, identificandosi come centri urbani per soddisfare le esigenze sia dei cittadini che dei viaggiatori, quali la transitorietà (luogo di attraversamento, transizione e attesa), la multifunzionalità (con la coesistenza di spazio e funzione, spazi commerciali e di intrattenimento), l’accessibilità (affollamento e deflusso, immobilità, frenesia) e mobilità (in un ampio arco temporale) (Ginelli, Castiglioni, 2012).

Vivian Maier, https://www.artribune.com/report/2015/12/mostra-vivian-maier-fotografia-forma-meravigli-milano/

Bajard, M., Lamarre, F. (2008) De la gare à la ville. AREP, une démarche de projet, Silvana Editoriale.

Colombo, M.  (1997), “Tempo, spazio e informazione nella città mobile. L’innovazione nelle stazioni ferroviarie”, in Studi di Sociologia, Anno 35, Fasc. 1 (Gennaio-Marzo 1997)

Daniels, P.W., Warnes, A.M. (1980) Movement in Cities: Spatial Perspectives on Urban Transport and Travel, Methuen, London.

Edwards, B. (1997) The Modern Station. New approaches to railway architecture, E&FN Spon, Oxford, pp.181

Gasparrini, C. (2006) Passeggeri e viaggiatori. Paesaggi e progetti delle nuove infrastrutture in Europa, Meltemi

Ginelli, E., Castiglioni, L. (2012), “Contemporary Architecture: Station Design for the Diffuse Loci of Travel”, in Civil-Comp Press, Stirlingshire, Scotland

Istat (2021) Gli spostamenti per motivi di studio o lavoro secondo il Censimento permanente della popolazione. Anno 2019, report 13 maggio 2021

Nuvolati, G. (2007), Mobilità quotidiana e complessità urbana, FUP Firenze University Press, Università degli Studi di Firenze

Rzepnicka, S., Załuski D. (2017), “Innovative Railway Stations”, in IOP Conf. Series: Materials Science and Engineering 245

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