Democrazia deliberativa e progetto

UCTAT Newsletter n.30 – gennaio 2021

di Daniele Fanzini

Le forme di governo rappresentative sperimentate nell’ultimo secolo mostrano evidenti segni di invecchiamento ponendo da più parti il problema della loro rigenerazione e più in generale della rigenerazione della nostra democrazia. Enrico Letta, in un suo recente articolo pubblicato sul Corriere della sera[1], riconduce le ragioni di questo affaticamento, oltre che alla crisi di fiducia, anche e soprattutto alla sensibile “accelerazione delle nostre esistenze, proiettate sulla dimensione in real time della rete e dei social media”.

Il cambiamento sta avendo conseguenze importanti, non solo nella parte pubblica della nostra esistenza, ma anche nella sfera privata. A livello individuale un numero sempre maggiore di persone non possiede più gli strumenti per sviluppare una propria visione del mondo e manifesta il proprio dissenso attraverso l’apatia o l’adesione a movimenti o gruppi alternativi alla politica.

Il cambiamento in atto è importante e radicale e richiede un vero e proprio salto di specie degli apparati democratici e decisionali, a partire dai settori più arretrati.  Mentre finanza e tecnologia corrono in quanto trainati dall’innovazione, l’educazione e il diritto stentano a tenere il passo, accrescendo il proprio divario con il mondo reale. Il problema non dipende solo dalle persone, ma anche e soprattutto dalla capacità dei sistemi di anticipare il cambiamento, ovvero di immaginare come potrebbe andare le cose se fossero messe in campo le opportune strategie (what if). Per far questo è oggi più che mai necessario ampliare la base conoscitiva dei processi decisionali attraverso veri e propri esercizi di futuro.

Roberto Poli, uno dei massimi esperti internazionale di scienze sociali e sistemi anticipanti, sostiene che la velocità del cambiamento genera disorientamento e incertezza, ma al tempo stesso nuove e inaspettate opportunità. Egli afferma: “pensate alla distopia di un mondo completamente certo in cui qualcuno o qualcosa abbiano già preso tutte le decisioni. L’incertezza offre la possibilità di giocare le proprie carte. Il problema nasce quando  l’incertezza assume dimensioni tali da bloccare la propria capacità risposta, solo in questo caso nasce un problema”.[2] 

Anticipare il futuro attraverso atti creativi è la chiave di volta per gestire la crescente complessità della politica e dei settori dalla stessa amministrati, nonché il modo per affrontare il desiderio sempre più diffuso tra i cittadini di sentirsi parte di un progetto.[3] Per fare questo la Presidente dell’Unione Europea Ursula von der Leyen ha affidato al Vice Presidente Maroš Šefčovič l’incarico di ampliare l’attività della Commissione attraverso esercizi di previsione strategica per fare si che “le conoscenze, le informazioni e la ricerca siano utilizzate appieno per adeguare le nostre politiche alle esigenze future e rafforzare la nostra cultura della preparazione e l’elaborazione di politiche lungimiranti basate su elementi concreti”.[4] Per questo la Commissione avvierà una stretta collaborazione con le altre istituzioni europee e istituirà una rete di previsione di portata europea che coinvolgerà ampi gruppi di riflessione. La proposta di von der Leyen non rappresenta un fatto estemporaneo, ma riflette le tendenze e le sfide dei tanti esercizi di democrazia deliberativa presenti in tutta Europa e nel resto del mondo. Tentativi che affrontano le sfide del cambiamento incorporando i processi deliberativi nelle procedure e negli apparati decisionali già consolidati.

Uno studio dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OECD, 2020) ha analizzato oltre 700 casi di “mini publics” deliberativi (Blockmans 2020) istituiti da autorità pubbliche per migliorare il loro processo decisionale. Il rapporto valuta l’uso, i principi di buona pratica e le soluzioni per istituzionalizzar le nuove formule deliberative. L’iniziativa nasce dalla Raccomandazione OECD sull’open government del 2017, che raccomanda agli stati membri di garantire a tutte le parti interessate, compresi i cittadini, pari ed eque opportunità di essere informati e consultati. Questo riguarda sia il loro coinvolgimento attivo in tutte le fasi del ciclo politico, ma anche la promozione di modi innovativi per permettere alle parti coinvolte di impegnarsi efficacemente per trovare idee e co-creare soluzioni.

In alcuni casi tali esercizi interessano anche i settori delle politiche e del progetto urbano. In Canada, per esempio, il Toronto Planning Review Panel e il Metrolinx Standing Panel[5] on Transportation coinvolge regolarmente cittadini comuni nelle discussioni con le autorità cittadine su progetti di pianificazione a lungo termine.

Un’altra interessante iniziativa riguarda il progetto U-Code di Dresda, in Germania, che attraverso un sistema di pianificazione computerizzata coinvolge i cittadini nelle più importanti iniziative di trasformazione urbana. Il sistema è stato recentemente utilizzato nel processo di trasformazione della piazza Fritz-Foerster, anche al fine di immaginare futuri utilizzi degli spazi e risolvere problemi tecnici importanti come lo snodo dei trasporti e il futuro percorso del tram. Grazie ad una cassetta degli attrezzi digitale, migliaia di cittadini hanno contribuito con informazioni e consigli a formulare proposte preparandole al confronto con gli operatori specializzati e i decisori pubblici attraverso il seguente processo:

1 – partecipazione ad un sondaggio in linea per acquisire le conoscenze di base sul progetto e contribuire al loro perfezionamento;
2 – sviluppo di proposte progettuali attraverso strumenti di progettazione e presentazione online. Le idee più convincenti sono in seguito state approfondite nell’ambito in un workshop di pianificazione locale interattivo;
3 – predisposizione dei risultati e invio degli stessi alle autorità di pianificazione per i provvedimenti del caso.

U_CODE è stato sviluppato nel 2019-2020 all’interno di un grande progetto dell’UE guidato dal Laboratorio di architettura della conoscenza WISSENSARCHITEKTUR presso il TU di Dresda e partner privati tra cui la società IT Oracle e l’ufficio di progettazione gmp Architects von Gerkan, Marg e Partner. Il metodo e l’innovativo toolbox digitale sono stati testati e attraverso progetti di vario tipo, tra cui un campus scolastico in Turingia e soluzioni abitative nella città indiana di Pimpri Chinchwad.
Queste altre esperienze documentano il modo in cui semplici cittadini e sapere esperto possano collaborare per definire soluzioni “adatte allo scopo”, ovvero adeguate, pertinenti e appropriate.

Reference

Blockmans S, Russakck S. (2020)(eds.), Delibrative democracyin the EU. Countering Populism with Partecipation and Debate, Rowman & Littlefield International, London

OECD (2020), Innovative Citizen Participation and New Democratic Institutions, availabl at https://www.oecd.org/gov/innovative-citizen-participation-and-new-democratic-institutions-339306da-en.htm

Link

https://www.corriere.it/opinioni/20_settembre_30/problema-sempre-piu-attuale-ac93965c-032d-11eb-a582-994e7abe3a15.shtml

https://www.youtube.com/user/byoblu?fbclid=IwAR0QGceNmb590JyhJ1uKngIErg_GQ9JAdGEA31YBf_gHxYfgJgY95Aq3Fi0

Fabrizio Barca: azioni per una svolta politica radicale

https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/new-push-european-democracy_it

https://www.masslbp.com/refpanels


[1] https://www.corriere.it/opinioni/20_settembre_30/problema-sempre-piu-attuale-ac93965c-032d-11eb-a582-994e7abe3a15.shtml

[2]https://www.youtube.com/user/byoblu?fbclid=IwAR0QGceNmb590JyhJ1uKngIErg_GQ9JAdGEA31YBf_gHxYfgJgY95Aq3Fi0

[3] https://www.che-fare.com/fabrizio-barca-cittadini-stato-politica-radicale/

[4] https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/new-push-european-democracy_it

[5] https://www.masslbp.com/refpanels

Incontro pubblico “Tecnologie innovative per la progettazione partecipata”, promosso dall’Associazione UCTAT all’interno dell’iniziativa del Comune di Milano “Milano Partecipa” tenutosi il 22 novembre 2019 presso Padiglione Visconti Teatro alla Scala.
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