La città pubblica. L’hub dei servizi al Corvetto

UCTAT Newsletter n.34 – maggio 2021

di Giovanni Castaldo

Nel mese di marzo 2021 si sono conclusi i lavori di realizzazione degli uffici comunali in via Sile 8. Una nuova sede per le direzioni Urbanistica, Mobilità, Transizione Ambientale, Politiche Sociali, Quartieri e Audit, che ospiterà circa 1000 dipendenti.

Una novità importante per il Corvetto, non solo per l’insediamento di un presidio pubblico in un contesto periferico – scelta con valore simbolico e al contempo concreto per i potenziali impatti positivi in termini di rigenerazione e valorizzazione del quartiere –, ma anche e soprattutto per il consolidamento di un pezzo di città pubblica unico nel panorama milanese. Un ambito dove insistono in isolati contigui la sede del Municipio 4 con l’adiacente Teatro civico in via Oglio (Teatro della Quattordicesima), tre scuole pubbliche, la piscina comunale di via Mincio, il Circolo Arci, il centro polifunzionale Polo Ferrara e il previsto studentato del Politecnico di Milano di Piazzale Ferrara. A cui si aggiunge l’esperienza di partecipazione per piazzale Ferrara e il suo mercato comunale, con l’iniziativa “Made in Corvetto”, il primo punto di comunità promosso da Fondazione Cariplo e sviluppato attraverso un patto di collaborazione con il Comune di Milano e diversi altri soggetti e istituzioni, a partire da Fondazione Snam. Si tratta quindi di una zona, quella nella quale si inserisce la nuova struttura comunale, di eccezionale rilevanza per quantità e qualità di servizi pubblici.

L’edificio di via Sile dove è insediata la nuova sede del Comune è stato oggetto di un intervento di completamento e riqualificazione, dal momento che si trattava di un cantiere abbandonato da diversi anni (dal 2011) con solo lo scheletro strutturale, che nel tempo aveva determinato molteplici problematiche di degrado urbano e insicurezza. Nel dicembre 2020 il Comune lo ha acquistato e ha affidato la progettazione allo studio Studio Fz Architetti e la realizzazione alla società Edil Ferri Orzivecchi con la società internazionale Rimond per la parte di progettazione impiantistica.

L’edificio, di circa 29.000 mq, si sviluppa su 7 piani fuori terra, con una articolazione funzionale che integra gli spazi uffici con servizi aperti anche al pubblico. Nell’edificio sono presenti diverse terrazze e in copertura è realizzata una pista da running. Particolare attenzione è stata rivolta agli aspetti di efficienza energetica ed ecosostenibilità. All’esterno vi è un’area a verde di circa 9.500 mq.

Il progetto del Comune di Milano prevede inoltre interventi di riqualificazione dello spazio pubblico nel contesto limitrofo finalizzati a incrementare la qualità fruitiva, il grado di connessione ciclo-pedonale dell’area e la quantità di verde. Ad esempio sarà realizzata un’area alberata all’interno dell’isolato tra le vie Sile, Oglio e Mincio, quindi in adiacenza alla scuola media Lombardini, al polo Ferrara e al Circolo Arci, attrezzata con tavoli da ping-pong e canestro da basket. All’incrocio tra via Sile e via Polesine verrà realizzato un playground.

Verrà rimossa la recinzione che delimita attualmente l’area di via Sile 8 e sono previsti percorsi che consentiranno la percorribilità pedonale all’interno dell’isolato. Una nuova configurazione è prevista anche per via Oglio. In particolare è previsto un intervento per lo spazio antistante alla sede del Municipio 4, con l’eliminazione della recinzione e la realizzazione di una piazza pavimentata con la posa di alberi e arredi. Altri interventi riguardano la carreggiata di via Oglio, con alcuni restringimenti e rialzi delle corsie carrabili, comunque mantenendo i posti auto esistenti e garantendo la fruibilità del mercato settimanale.

Infine sono previsti interventi più puntuali sui marciapiedi e le intersezioni stradali estesi alle vie Sile, Polesine, Gamboloita e Corso Lodi.

La concentrazione di servizi civici nel grande isolato del Corvetto (un’area di circa 70.000 mq compresa tra le vie Sile, Polesine, Mincio, Bessarione e viale Brenta) definisce un hub cittadino di primaria importanza e di grande significato per l’identità del quartiere. Un complesso che per diventare pienamente una centralità per la cittadinanza necessiterebbe di un progetto esteso a una attenta riqualificazione anche di altri spazi pubblici, piazze e vie, con un masterplan che razionalizzi viabilità e parcheggi, percorsi pedonali, accessibilità agli edifici, verde, illuminazione e arredi urbani, valorizzando la permeabilità e le relazioni funzionali. In questa prospettiva andrebbe considerata nel riassetto di questa zona pubblica anche la demolizione dell’edificio fatiscente del mercato comunale di piazzale Ferrara, per restituire lo spazio ad una vera e propria piazza del quartiere Mazzini. Così come il parcheggio fuori terra tra via Sile e via Polesine e quello tra corso Lodi e via Brenta di pertinenza di un supermercato: due aree di degrado e disordine che possono invece rappresentare un’ulteriore opportunità di riqualificazione. Superando quindi approcci non coordinati e puntuali, come quelli recentemente attuati in piazzale Ferrara e piazzale Angilberto con la cosiddetta “urbanistica tattica”, uno spreco di tempo e di risorse (seppur limitate) che non determinano alcun significativo risultato che interventi strutturali non avrebbero più efficacemente e direttamente generato. Tutto ciò implica anche un rinnovato ruolo del Municipio, che potrebbe positivamente assumere in una diversa dialettica con l’Amministrazione comunale proprio in questi interventi di rigenerazione urbana.

Bisogna sottolineare che l’iniziativa del Comune di Milano di trasferire al Corvetto i propri uffici – analoghi interventi sono in corso in via Principe Eugenio e in via Durando – non è riconducibile soltanto ad un corretto piano di razionalizzazione del proprio portafoglio immobiliare, ma riflette una chiara strategia urbanistica. Un’azione pubblica diretta per guidare il processo di trasformazione e riqualificazione di un ambito periferico, con l’insediamento di nuove funzioni e un programma di interventi per incrementare le dotazioni spaziali e le caratteristiche ambientali del contesto urbano. Occasione sempre più rara nella città di Milano, dove l’urbanistica – intendendola come organizzazione delle funzioni, disegno urbano, definizione di requisiti di qualità fruitiva e ambientale dei luoghi – è sempre più soventemente delegata agli operatori privati. Basti pensare ai grandi interventi realizzati negli ultimi anni con approcci negoziali, da Garibaldi a City Life, nei quali l’amministrazione comunale ha svolto ruoli di controllo e approvazione, senza intervenire direttamente sulle componenti pubbliche (aree a standard) ricorrendo alla logica delle opere a scomputo e degli oneri qualitativi.

Eclatante è anche il caso degli scali ferroviari, per i quali l’amministrazione avrebbe potuto – o meglio avrebbe dovuto – esigere una specifica definizione del ritorno pubblico ottenibile dalle trasformazioni, anche attraverso la stesura di masterplan comunali con indicazione di alcune “invarianti” e di alcuni requisiti inderogabili: richiedendo e precisando, ad esempio, una grande funzione pubblica per ogni scalo, precisando anche spazialmente e qualitativamente alcuni sistemi di spazi pubblici, esplicitando gli obiettivi comunali in termini di circolazione veicolare pubblica e privata attraverso il tracciamento di assi viari e interconnessioni con il sistema di trasporto pubblico. Al contrario, vi è stata una completa delega agli operatori privati con esiti progettuali ora del tutto incontrollabili da parte dell’amministrazione. Nella convinzione che la prerogativa comunale del rilascio dei titoli autorizzativi non sia certamente in grado di modificare a valle assetti e impostazioni dei progetti urbani di tale portata.

Non si può che auspicare che la logica di sola delega al privato della funzione urbanistica venga superata, con l’affermazione di un ruolo più forte da parte del Comune, anche attraverso la messa in campo di nuovi strumenti di contrattazione. Questione non facile e ancor più complessa nello scenario attuale con il crescente interesse di grandi investitori internazionali per iniziative a Milano che hanno un peso negoziale particolarmente rilevante. Sicuramente il tema della ricerca di un nuovo equilibrio tra amministrazione e operatori dovrà essere affrontato da chi guiderà la città nei prossimi anni.

Nuova sede comunale di via Sile 8.
Interventi previsti nell’ambito via Sile, Polesine, Mincio e Oglio. Fonte: Comune di Milano.
Aree e immobili comunali nell’ambito via Sile, Polesine, Mincio e Oglio. Fonte: Comune di Milano.
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