UCTAT Newsletter n.41 – gennaio 2022
di Carlo Lolla
Parlare di utilizzare il sottosuolo non deve essere un tabù, soprattutto per gli amministratori locali, per i politici ma non ultimo anche per Università, docenti etc.
La cultura degli spazi profondi interessa in effetti il mondo scientifico, tant’è che, per esempio, sono stati costruiti i laboratori scientifici del Gran Sasso, sono state realizzate centrali elettriche sotto le montagne evitando così intromissioni troppo vistose nell’ambiente. A Coober Pedy nell’Australia del sud, dove il caldo nell’Outback infierisce moltissimo, si sono realizzati condomini, hotel, impianti sportivi tutto in sottosuolo. Negli Stati Uniti è nota, e non da molto tempo, la famosa AREA 51. Un’area denominata Green Valley nella quale sono state realizzate, tra i 10 e i 60 metri, strutture in sottosuolo, così come a Fort Waine in Indiana è stato realizzato un tunnel lungo 8 km e largo 6 metri, il cui impiego è quello di smaltire 3miliardi di litri fognario ogni anno. Quest’ultimo è un esempio di come nell’ipogeo si possono realizzare spazi per il trattamento dei rifiuti, delle scorie chimiche e quant’altro.
Pensare a città meno congestionate, a valli eccessivamente antropizzate, si creerebbero i presupposti per realizzare nelle zone più belle il turismo nostrano e internazionale, e servirsi del territorio libero per sviluppare infrastrutture e attività sportive, culturali.
È una filosofia che va perseguita con tenacia, se intendiamo mirare ad un ambientalismo che volga lo sguardo al futuro, piuttosto che ad un ambientalismo che guarda alla clava. La conservazione del territorio è molto importante perché la sua erosione spesso genera, a catena, una serie rilevante di altri problemi di impatto ambientale. Non si può proseguire un cammino se non prendiamo delle iniziative per l’ambiente e fare, nel frattempo, azioni sbagliate, retrograde o rimanere inattivi.
Dobbiamo riconoscere che non possiamo continuare a chinare perennemente la testa di fronte a politiche che valutano i problemi partendo da angolazioni piuttosto limitate e senza coraggio, paralizzando lo sviluppo non solo di una nazione ma di intere città. Noi abbiamo città in cui il nucleo centrale (così detto centro storico) è superurbanizzato, mentre la periferia e tralasciata al suo destino; situazione ben diversa in molte delle città nord americane ove sono caratterizzate da un centro densamente popolato e da grandi sistemi stradali, circondati da quartieri residenziali suburbani a densità piuttosto bassa: ne deriva che il solo posto dove lo spazio è veramente limitato si trova nei centri urbani. Da noi lo spazio è limitato in ogni dove! Dobbiamo imparare a sfruttare al meglio tutto quello che l’Italia ci offre, nell’assoluto rispetto ed a salvaguardia del patrimonio irripetibile di bellezze naturali ed artistiche che tutto il mondo ci invidia.
Molti pensano al territorio in sottosuolo in termini negativi, come “oscuro”, “nero”, “tenebroso”, “stretto”, “ombroso”. Queste persone probabilmente sono le stesse che lavorano in un capannone, in un magazzino, in grandi magazzini (tipo La Rinascente), con luce artificiale ed aria condizionata, isolati dal mondo come può avvenire in una caverna. Poi quando finiscono di lavorare escono e si trovano in un traffico congestionato, un’aria insalubre anziché trovarsi in un viale o in una piazza verde.
D’altra parte consideriamo certi problemi che aggravano il soprassuolo, carenza di spazio libero, da quel spazio pubblico di cui abbiamo tanto bisogno, sia per il respiro sia per godere di un contesto naturale al meglio.
L’insediamento in sottosuolo diminuisce il congestionamento, dà maggior affidabilità, dà sicurezza e si ottiene protezione contro le più diverse ingiurie del clima e degli uomini. Una riduzione della manutenzione delle costruzioni, l’isolamento acustico e termico che si traduce in risparmio energetico, in aumento di superficie libera e salvaguardia dell’ambiente.
Le aree che possono avere i più eclatanti e rapidi benefici dall’utilizzazione della risorsa sottosuolo sono proprio le aree urbane: in problemi basilari della vita associata, l’urbanizzazione, l’affollamento delle stesse, la necessità di una difesa, la richiesta di aree di parcheggio e di volumi utili per l’immagazzinamento ed il deposito per le sostanze ed i manufatti più diversi, la necessità di vie di transito riservate e rapide, il trasferimento di lavorazioni rumorose o comunque nocive, l’allontanamento dai centri abitati di attività produttive automatizzabili, tutto ciò può trovare in sotterraneo nuove e spesso decisive possibilità di localizzazione.
L’uso del sottosuolo non è un’utopia, ma è una realtà concreta, le funzioni sono molteplici e le più disparate: merci varie e derrate alimentari, a temperatura ambiente o surgelate; rifiuti, impianti industriali che abbisognano di un ambiente tranquillo (isolato da vibrazioni, rumori, sbalzi termici), edifici in genere solo parzialmente coperti e foggiati in varia guisa per adattarli meglio alla morfologia del suolo, alla migliore ricezione della luce solare; vie di transito e di trasporto brevi, a rapida percorrenza.
L’uso della struttura in roccia ha rimarchevoli riflessi anche su un altro fondamentale aspetto della gestione del territorio: il risparmio energetico. Due sono gli aspetti fondamentali:
- La coibentazione, che riduce i risparmi energetici sia per il riscaldamento, sia per la refrigerazione (impianti sportivi, celle frigorifere, centri commerciali, ecc.
- Lo stoccaggio in sotterraneo di energia prodotta quale recupero di energia a basso prezzo (ad esempio nelle ore notturne) o da fonti naturali ecc.
- In Norvegia l’uso di palestre realizzate in roccia si è constatato che il fabbisogno di energia per le esigenze di riscaldamento e ventilazione è inferiore anche al 60% di quello necessario per un analogo impianto tradizionale fuori terra.
- Una piscina in roccia, per una temperatura dell’acqua di 28° C, il fabbisogno per riscaldamento e ventilazione è del 35% di quello necessario al funzionamento di una piscina tradizionale comparabile per prestazioni e confort.
Lo spazio si prospetta come sistema ecologico di utilizzazione del territorio, aiuta a risanare l’ambiente, creando città meno inquinate, più vivibili, più civili. Tutto ciò non è un’utopia: lo attestano a Parigi il quartiere della Defense, le città sotterranee di Montreal e di Toronto, le grandi reti di ferrovie metropolitane di molte città, anche europee, grandi e piccole.
Tutto questo non vuol dire che il motivo per il quale si costruisce in sotterraneo sia economico! Ma con l’inevitabile aumento del prezzo dei terreni nei centri urbani non penalizza il costo delle strutture sotterranee. La domanda di costruzioni sotterranee in Tokyo sono ritenute economicamente vantaggiose, ma che il vero problema è pianificare e regolare lo sviluppo dell’uso del sottosuolo.
Lo scavo di gallerie stradali è senza dubbio la più importante attività sotterranea, vale anche per centri sportivi, come avviene in Norvegia, che vengono utilizzati per varie attività come: palla a mano, pallavolo, pallacanestro tennis, squash, ginnastica, lotta libera, bowling. In roccia sono stati ricavati poligoni di tiro. Si pensi che, ed è stato testato, le piscine sotterranee richiedono un dispendio energetico inferiore che arriva sino al 40/50% rispetto a quelle in superficie, e non presentano i problemi di condensa spesso riscontrati nelle piscine coperte in soprassuolo.
Il potenziale per il futuro sviluppo del sotterraneo inteso come “quarta dimensione” è realmente enorme, e rappresenta una grande sfida.
Sono molteplici le attività per l’impiego nell’ipogeo. A parte i tunnels stradali, ferroviari e sottopassaggi, autorimesse e parcheggi, che già abbiamo indicato, si possono realizzare tunnels di servizio, stockaggio di combustibili, depositi generali, depositi alimentari temperati, depositi alimentari surgelati, impianti per il trattamento delle fognature e delle acque di scolo, impianti per la potabilizzazione delle acque, impianti per l’energia idrica, impianti nucleari, centri commerciali, mostre, cinematografi, teatri, servizi per la difesa civile, telecomunicazioni ecc. ecc..
Gli impianti per la conservazione temperata e surgelata dei prodotti alimentari possono essere molto vantaggiosi in termini di consumo energetico. In un impianto di deposito temperato sotterraneo, il consumo energetico è inferiore di oltre il 70/80%, rispetto a quello di un impianto realizzato in superficie, per la stabilità della temperatura media annuale. Normalmente in un impianto di questo tipo è costantemente necessaria una capacità di raffreddamento molto limitata. In un deposito del soprassuolo, invece, quando viene richiesta una temperatura stabile, è necessario riscaldare in inverno e raffreddare in estate.
Si sa che quando si affronta un intervento in roccia per una caverna ad ampia campata, si dovrà effettuare ampie ricerche nei vari campi come: meccanica delle rocce, filosofia e disegno di uscite di sicurezza ed anti-incendio, economia energetica e comportamento umano nelle installazioni sotterranee. Le ricerche geologiche ed analisi consiste effettivamente in un insieme di indagini che può essere adattato ad ogni località o massa rocciosa, per verificare se le condizioni della roccia locale potranno permettere la costruzione di caverne a larga campata.
Si sta facendo strada negli ultimi tempi gli impianti per l’energia nucleare pulita e questa novità potrebbe essere interessante per la realizzazione in sottosuolo, anche in funzione dello spazio, che per il vecchio sistema era un problema (necessitava campate molto ampie minimo di circa 60metri), mentre col nuovo pare sia più ridotto.
L’Italia che nella sua conformazione è lunga e stretta, ha nella dorsale appenninica un punto di riferimento per i futuri obbiettivi; l’escursione climatica ha qui la sua importanza che varia dagli 8/10 gradi e una dislocazione delle attività troverebbero spazi confacenti e indicati per le scelte dell’uso che se ne intende fare.
Sappiamo che possiamo scendere nel profondo anche a 60/70 metri con le tecnologie adottate dagli stessi americani. Nulla ci può fermare, basta volere, agire, prevedere ed avere coraggio.
(Riferimenti da studi, ricerche e atti tecnici del COCIS – Comitato Città Sotterranea).
