La pandemia ha messo in risalto una crisi del modello di sviluppo, da tempo criticato ma mai affrontato nelle sue distorsioni strutturali. L’ambiente e il territorio sono centrali per la qualità di vita, la ripresa economica e per l’equità sociale. La città esprime oggi una concentrazione di problemi irrisolti, un assetto funzionale in larga misura superato, un crogiolo di contraddizioni sempre più critico per una accettabile convivenza civile. Dopo lo sconcerto iniziale, i pronunciamenti e le buone intenzioni, la ripresa autunnale sembra avviarsi in una sorta di ritorno nei ranghi in attesa di tempi migliori. “Adda passà ‘a nuttata”. Anche qualche ripensamento amministrativo sul “modello Milano“, in primis il sindaco; ma si passa subito a parlare di candidature in vista delle elezioni e a propagandare progetti da prima in cantiere. Il modello verticale del grattacielo non demorde, dopo qualche estemporanea autocritica. E i media sono ritornati su queste icone.
Programmi di più ampio respiro non sembrano all’ordine del giorno, anche se si sventolano risorse senza precedenti per una nuova fase riformista: ma che richiederebbe urgentemente proposte, iniziative e, ahimè, progetti cantierabili. Il dopoguerra, la ricostruzione, gli anni Cinquanta sono ritornati nei libri di storia.
UCTAT, con diversi contributi, ha posto molte pratiche questioni, a partire dalla necessità di promuovere da subito una consultazione-dibattito dei Municipi e dei quartieri periferici. Per istruire una agenda di proposte di progetti fattibili. Oggi e non domani. Anche altri si sono espressi. A dire il vero ancora poche voci. È invece il momento in cui le proposte dovrebbero fiorire e la partecipazione dovrebbe essere dispiegata in tutta la sua capacità di cambiamento e condivisione. E non solo invocata.
Per il 9 ottobre nell’ambito della manifestazione “Milano Design City” UCTAT ha promosso un dibattito sulla qualità dello spazio pubblico e i problemi delle periferie, con altre associazioni da tempo attive nel contesto milanese – AIM, ARCHXMI, METROPOLIS – alla presenza di diversi opinion leader.
Con l’obiettivo di fornire un contributo operativo, a luglio, UCTAT, in accordo col Municipio 4 e le FFSS, ha avanzato una proposta di sistemazione dello spazio pubblico antistante la Stazione di Rogoredo per migliorarne l’accessibilità, la sicurezza e il decoro urbano. Il progetto di cui è stato dato ampio riscontro anche sulla stampa declina una precedente proposta di complessiva ristrutturazione della Stazione, sempre più urgente e necessaria.
Uno spirito propositivo e fattivo, che dovrebbe oggi trovare maggior linfa in quanti rilevano le presenti difficoltà ma anche le opportunità di cambiamenti necessari e possibili per contrastare l’emergenza. Un richiamo alle forze politiche e intellettuali per una pressante responsabilità. In questo senso è intesa anche la proposta avanzata da Gianni Verga e Massimo Roj su un diverso approccio alla riqualificazione di alcuni quartieri popolari obsoleti della prima metà del secolo scorso. Proposta radicale di demolizione e ricostruzione che ha quantomeno il merito di evidenziare le criticità di altre politiche perseguite con limitata efficacia. Sollevando questioni per troppo tempo ignorate o sottovalutate.
Questi cenni per auspicare un confronto ampio ed allargato, con una franca critica fattiva ai limiti del passato. Tanti e vari gli argomenti: governo del territorio, periferie, manutenzione e qualità dello spazio pubblico, opere pubbliche e servizi. La necessità sempre più urgente di declinare i pronunciamenti della politica con progetti di pronto intervento. Prima della campagna elettorale e non dopo.
(F.S.)
Contributi
- Effetti del Covid sulla città e sul vivere a Milano – Marco Tramontin
- La mobilità nell’emergenza – Luca Bertoli
- Ripensare l’architettura – Paolo Aina
- Ruolo del Centro Nocetum nel sud-Milano – Flavio Boscacci
- Un progetto per il piazzale antistante la Stazione di Rogoredo – Andrea Tartaglia
- Lo spazio pubblico ai tempi del Covid-19. EITUM Projects 2020: Safely Connected. Sustainable Common Accessibility of Lively Downtowns for Healthy People – Daniele Fanzini e Elena Mussinelli
- Navigli sì – Navigli no – Giovanni Merlo